30 settembre, 2005

Gli artisti del cielo

Che commovente esperienza destarsi al mattino e poter contemplare il firmamento! Laggiù all’orizzonte il cielo è intinto di rosa e di arancio. Mentre il sole emerge dalle calme acque del mare, tra le nubi vaporose, schizza qualche raggio dorato.

Che commovente esperienza destarsi al mattino e poter contemplare lo spettacolo della natura! I gabbiani planano, una vela solca l’azzurro, la brezza reca l’aroma della salsedine...


Che commovente esperienza destarsi al mattino ed attraversare le strade della città la cui quiete è increspata dal cinguettio dei passeri!

Ma che cosa vedo laggiù? Che cos’è quel puntino? Sarà un gabbiano? No. Ah, è un aeroplano. Si avvicina sempre più e, dietro il velivolo, si forma una bianca scia. Sorvola la città, mentre la lunghissima striscia di vapore ora sembra un nastro lucente. Un altro aereo, un altro, ancora un altro… Che magnifico spettacolo! Ora le scie sono quattro o cinque e creano un artistico intreccio, una sorta di ricamo. Chissà perché tutti questi voli. Chissà perché quelle rotte sono così diverse da quelle degli aerei di linea. Le scie che, stranamente non si sono ancora dissolte, adesso formano una croce latina, una decusse, un reticolo, una scacchiera, delle meravigliose geometrie... Non ho mai ammirato una volta così elegantemente adornata e, per giunta, per così dire, mistica.

Ora capisco: i nostri amorevoli governanti, sempre solleciti del bene collettivo, non paghi di adoperarsi quotidianamente, con abnegazione indefessa, per risolvere i problemi dei cittadini, le questioni ambientali, sociali, economiche... hanno pensato di abbellire e di impreziosire i cieli, rivolgendosi alla NATO, nota istituzione culturale. Così la NATO ha deciso di dar vita ad un’encomiabile iniziativa: tale iniziativa prevede il sorvolo dei centri abitati ad opera di aviocisterne in modo che tali velivoli, spargendo, attraverso appositi erogatori, sostanze chimiche nell’atmosfera, creino artistiche formazioni.

Chi avrebbe mai solo osato pensare che il messia di Arcore e il divino Belzebush, per citare solo due tra gli infiniti politici benefattori dell’umanità, possedessero questo gusto estetico, questo finissimo senso del bello? Ah già, dimenticavo: il messia di Arcore ha compiuto studi classici. Si nota, si nota, eccome. Belzebush? Non credevo nutrisse questa passione per le arti figurative. Evidentemente il suo fraterno amico, il raffinatissimo Berlusconi, gli ha trasmesso l’amore per il bello. Che anime delicate, che spiriti sublimi!

Sono commosso.


Nota sulle scie chimiche tratta da
http://sciechimiche.blog.tiscali.it/

Le scie chimiche sono delle formazioni gassose rilasciate in aria da velivoli. Alle operazioni prendono parte gli eserciti di diversi paesi. E' un fenomeno mondiale. Le sostanze contenute nelle scie chimiche sono molto nocive per la salute umana, vegetale ed animale. Inoltre oscurano il cielo, impedendo alle luce solare di filtrare completamente, danneggiando tutta la vita sul nostro pianeta. Le sostanze sono sparse da aerei appositamente modificati con l'aggiunta di dispositivi erogatori. Di solito questi aerei effettuano traiettorie a croce ed in parallelo. Una volta rilasciate nell'atmosfera, tali sostanze creano nubi che aumentano di volume e si allargano, generando delle vere e proprie nuvole artificiali chimiche. I governi di molti stati nel mondo sono implicati tramite i loro bracci militari: essi nascondono la verità alle popolazioni. Gli U.S.A. sono il soggetto principale di questo gioco al massacro.

La manovra economica della cicala

Non è mia intenzione discutere sul tema dell'ennesima manovra economica "tura falle" da parte di un governo che è uguale ai precedenti ed ai successivi e che, ahimé, dovremo sopportare sino a quando non passeremo a miglior vita. Sarebbe inutile, tanto fanno quello che vogliono.

Una sola cosa mi chiedo: "Se è vero che i soldi non ci sono e che quindi sia necessaria una corposa manovra economica per tagliare, cucire, rabberciare, svendere quel poco che è rimasto pubblico, così da far quadrare (secondo i nostri governanti) i conti del bilancio; come è possibile che per continuare ad avvelenarci e procurare chissà quali altri danni al già precario equilibrio climatico, per mezzo dei centinaia di voli mensili su tutti i cieli d'Italia, ad opera di aerei KC-135. KC-10, DC-9 modificati, che rilasciano sostanze chimiche, i milioni di euro ci sono?".
Pensateci, la prossima volta che, come pecore, andate a votare per questo o per quello. Ci stanno solo prendendo per i fondelli! Tutti!
**Straker**

29 settembre, 2005

Un aforisma sulla democrazia di C. Bukowski

La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare.

27 settembre, 2005

Cronache marziali

E’ stata arrestata Cindy Sheehan, la donna statunitense che ha perso un figlio militare di stanza in Iraq. Sono migliaia i soldati dell'esercito a stelle e strisce morti dopo che il "loro" presidente dichiarò, in modo trionfalistico, che l'operazione per rovesciare il governo del dittatore Saddam Hussein era stata completata. La donna, sollevata di peso da alcuni agenti, stava protestando contro la guerra nello stato medio-orientale, insieme con altre centinaia di manifestanti, davanti alla Casa Bianca. Dopo l’attentato del 9 11, negli U.S.A. fu approvata una legge restrittiva delle libertà personali, il “Patriot” act, con il pretesto di contrastare il terrorismo: da allora sono vietate manifestazioni nei pressi dell’augusta dimora in cui risiede il divino Belzebush.

Un’altra “notizia” tempestivamente divulgata dal TG5, il rotocalco rosa di Rossella la donzella, proviene sempre dagli Stati Uniti: i terroristi di Al Qaeda hanno diffuso, tramite la Rete, un notiziario per inneggiare al gihad e alla lotta contro gli Sciiti (sic). Nel video mandato in onda dal TG5, campeggia un nerboruto mezzobusto, evidentemente un ipervitaminizzato texano, ma che dovrebbe sembrare un arabo, intento a leggere un messaggio dai violenti contenuti.

Incapaci di discernere tra fandonie e fatti, i gazzettieri ci propinano servizi surreali per oscurare gli eventi importanti, quelli che testimoniano l’inquietante involuzione del sistema. Che cosa recita la Dichiarazione d’Indipendenza del 1776?

Noi riteniamo che… il Creatore li (gli uomini, n.d.r.) abbia forniti di determinati diritti inalienabili: fra questi, la vita, la libertà e la ricerca della felicità. Al fine di garantire questi diritti, gli uomini si sono dati dei governi che derivano il loro giusto potere dal consenso dei governati. Quando una qualsiasi forma di governo opera per la distruzione di questi fini, è diritto del popolo mutarla o abolirla, istituendo un nuovo governo…

È evidente che Belzebush, insieme con la sua cricca, ha calpestato e ognora calpesta la Costituzione degli Stati Uniti d’America: l’arresto di Cindy Sheehan e di altri dissidenti ne è la riprova. La marionetta Belzebush, i manigoldi della loggia planetaria e i loro accoliti hanno operato ed operano scientemente per la distruzione della vita e della libertà.

Mi chiedo soltanto: quando introdurranno la legge marziale?


Sento già la Fallaci berciare: sì, bisogna introdurre la legge marziale! A mali estremi, estremi rimedi! Non vedete che ora i terroristi islamici hanno pure l’impudenza di trasmettere deliranti notiziari per istigare i musulmani alla guerra santa contro l’Occidente?

Ha ragione la Fallaci: Al CIAda, pardon Al Qaeda, ne sa una più di Belzebush.

26 settembre, 2005

Biscia la notizia

Absit iniuria verbis

Questa sera riprenderà Striscia la notizia, la nota trasmissione televisiva ideata da Antonio Ricci.

Ovviamente il TG5, non essendo più un telegiornale, quale più o meno era fino a qualche tempo fa, ma un contenitore di paccottiglia, dà grande risalto al palinsesto della rete Mediaset, ai vari Bonolis, Greggio, Neri… per decantare le loro impareggiabili qualità di mattatori. Soprattutto Bonolis, sbeffeggiato e criticato dai guitti di Striscia, durante la sua permanenza in RAI, per la quale conduceva non so quale programma pieno di scatole e scatolette, ora è nell’olimpo degli dèi televisivi, magnificato e adulato in modo mellifluo…

Tanto rumore per nulla!
Sì, perché Bonolis ed il suo programma sportivo domenicale sono l’incarnazione del nulla e non solamente televisivo, ma di questa società fatua ed ottusa.
Sì, perché Striscia non è un telegiornale satirico, ma un’atellana, una dozzinale pantomima, con tutte le risate finte, i gridolini delle veline, le stucchevoli gags di Greggio e sodali. Ogni tanto –è vero- fa capolino un’inchiesta, ma sembra che raramente si manifesti l’intenzione reale di portare alla luce qualche verità scomoda. Ci si accanisce semmai contro qualche conduttore o gazzettiere della concorrenza, salvo poi pronunciare la palinodia, non appena la vittima degli sberleffi varca la soglia di Mediaset.

Telegiornale satirico? Sa Ricci che cosa significa satira? Ricorda che essa scaturisce dall’indignazione? Non noto in Striscia alcuna indignazione, piuttosto un atteggiamento demagogico, volto a blandire i telespettatori, illudendoli che ancora qualcuno si occupa dei numerosi misfatti italiani. È pur sempre un’opposizione, ma un’opposizione voluta ed autorizzata dal sistema, per dirla con Argan.

Scommetto che, se ci si rivolgesse agli autori di Striscia per spronarli a compiere un’inchiesta, per esempio, sulle scie chimiche o sulle banche armate, reagirebbero come gli azzimati giornalisti del TG5, ossia ignorando lettere, messaggi, segnalazioni, per sgusciare via come bisce.

Perciò questa sera, per evitare l’indecoroso ed insopportabile spettacolo, con tutte le sue becere battute, i noiosi ritornelli, le pacchiane scenografie, i balletti ed i belletti, ricordiamoci di spegnere il televisore o, per lo meno, di cambiare canale. Sarà una vera igiene per la nostra mente.

Sulle scie chimiche vedi http://www.leonardodavincics1.it/

Sulle banche armate vedi http://www.disinformazione.it/



22 settembre, 2005

Ruini e le rovine

Qualche giorno fa il cardinal Ruini, presidente della C.E.I., è intervenuto per criticare la proposta tipicamente pre-elettorale di Romano Prodi, leader dell’Unione, proposta volta al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto.

In più occasioni mi sono soffermato sulle ingerenze provenienti da alcuni prelati della Chiesa di Roma nella vita politica italiana. A volte ho avuto pure l’impressione di essere stato eccessivamente critico nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche e dei vari movimenti all’interno del mondo cattolico, ma, dinnanzi a questa ennesima incursione di un porporato, le mie censure si rivelano e si sono rivelate più che doverose.

In primis, il cardinal Ruini dovrebbe aver capito che i proclami di Prodi sono soltanto uno stratagemma per raggranellare qualche voto qua e là. Se il “centro-sinistra” vincerà le elezioni, si troverà di fronte una miriade di problemi talmente gravi ed inveterati di cui far finta di occuparsi, che non avrà certo il tempo per baloccarsi con provvedimenti legislativi sui conviventi more uxorio. Pertanto mi chiedo perché il porporato se la prenda tanto per difendere i valori e la centralità della famiglia.

In secondo luogo, è inammissibile che, un giorno sì e l’altro pure, un prelato tuoni contro le affermazioni e le iniziative di qualche esponente “politico”. È vero che l’Italia è ormai una nazione a sovranità limitata, con un esecutivo simile ad una compagnia di guitti diretti da un maldestro capocomico; è vero che la Chiesa cattolica è la seconda superpotenza mondiale dopo gli USA, ma questa totale subordinazione delle istituzioni “politiche” italiane all’imperio della setta è qualcosa di vergognoso, indegno, umiliante.

Con ciò, non voglio asserire che la Chiesa non debba difendere i valori su cui si fonda, anzi è proprio questo il punto. La Chiesa dovrebbe difendere e promuovere certi valori ed ideali, laddove è evidente che è interessata a tutelare i suoi immensi privilegi. Non si offendano i credenti, quelli veri: piuttosto, considerata la smaccata compromissione delle gerarchie ecclesiastiche negli affari mondani, spesso sordidi (si vedano le banche armate, a dire il vero non solo cattoliche), non esitino a disconoscere il ruolo di papi, cardinali e vescovi per recuperare qualcosa almeno dello spirito cristiano o, meglio, paolino. Non indugino a gettare alle ortiche secoli di gerarchie, di dogmi, di imposizioni, di sovrastrutture pseudo-teologiche, di dottrine pseudo-morali per ispirarsi, ad esempio, all’insegnamento di Francesco d’Assisi. Diversamente essi continueranno, con il loro silenzio e con il loro assenso, a legittimare de facto lo strapotere di Babilonia la grande.

Qualcuno potrebbe obiettare: il papa, pur essendo un uomo e quindi non perfetto, è comunque il vicario di Cristo ed il successore di Pietro. Perciò noi credenti e praticanti dobbiamo seguire il magistero della Chiesa, di cui il sommo pontefice è la guida, anche se siamo in disaccordo o dubbiosi.

L’obiezione non ha alcun fondamento: Cristo non fondò né ebbe mai l’intenzione di fondare una chiesa. Pietro, che morì in Oriente e non a Roma, non è il primo papa, ma solo uno dei discepoli del Messia politico. Egli visse e combatté per liberare la Palestina dal dominio romano, niente di più, niente di meno.


Se si riuscirà, un giorno, a distruggere le istituzioni che mentono ed opprimono, finalmente vedremo Ruini e tutti quelli come lui, aggirarsi tra le misere rovine di un mondo che non rimpiangeremo.

19 settembre, 2005

Ulisse, il piacere della scoperta?

Il sabato sera alle ore 21:00 Rai Tre manda in onda un programma condotto da Alberto Angela, intitolato Ulisse, il piacere della scoperta.

La trasmissione, di per sé, non è disprezzabile, anche se mi sembra un po’ didascalica, in ossequio allo stile della dinastia Angela nota per la sua posa cattedratica, a dire il vero, tipica più di Angela senior che di Angela iunior.
Il pregio maggiore di Ulisse è il risalto dato agli aspetti antropologici. Ad esempio, la puntata di ieri, dedicata alla Firenze umanistico-rinascimentale, la magnifica e raffinata Firenze medicea, consentiva di conoscere la vita quotidiana dei suoi abitanti, attraverso accurate ricostruzioni: dal modo di vestirsi alle abitudini alimentari, dai divertimenti alle attività produttive... Inoltre l’attenzione non era concentrata sulla classe dirigente, sugli eventi politico-militari quali l’ascesa della famiglia Medici con Cosimo il Vecchio, la congiura dei Pazzi, l’affermazione della potenza fiorentina in Toscana... , poiché lo sguardo spaziava sui ceti umili e sui diseredati.

Tuttavia i limiti di un format come questo sono principalmente due: in primo luogo non è privo di inesattezze storiche. Ad un certo punto Angela, mostrando una carta geografica rinascimentale, ha fatto notare che essa non riproduceva il Nuovo mondo, perché l’America non era stata ancora scoperta. Trasecolo. L’America non era stata ancora scoperta? I Normanni, allora? Leif Erikson? Mai sentita la parola Vinland?

Transeat. Il difetto maggiore di Ulisse è un altro: il programma si rifugia nella torre eburnea del passato, senza mai un reale aggancio alla contemporaneità con tutte le sue innumerevoli contraddizioni. Il riferimento alla cospirazione dei Pazzi, cui non fu estraneo papa Sisto IV, avrebbe potuto essere lo spunto per un’incursione nella storia attuale, fitta di diaboliche trame.
Perché Angela ed i suoi collaboratori non dedicano qualche puntata a Pearl Harbour in una nuova luce, alla prima guerra del Golfo in una nuova luce, al 9 11 in una nuova luce…?
Mentre fuori e neppure molto lontano si diffonde la pestilenza, noi trascorriamo le ore tra danze e festini come i personaggi del racconto di E.A. Poe, La maschera della morte rossa. Mentre gravissimi problemi incombono sull’umanità, Angela disquisisce sui fiorini, sui piccioli e sui quattrini della Firenze rinascimentale.
È forse un modo per distogliere l’attenzione dei telespettatori dalle questioni più urgenti, con l’autocompiacimento dell’erudizione storica?
È un sistema per coprire certe verità scomode del mondo in cui viviamo, semplicemente ignorandole?

Se è così, allora cambiamo il titolo al programma: non più Ulisse, il piacere della scoperta, bensì Ulisse, il piacere della coperta.

17 settembre, 2005

Io non mi rimbocco niente (di Massimo Fini)

Di fronte alla disastrosa situazione della nostra economia, segnalata da numerose Istituzioni, internazionali, europee e nazionali, Ocse, Eurostat, Istat e altri ancora, il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ha ammonito, giorni fa, gli Italiani a non lasciarsi andare ad autolesionistici piagnistei e a "rimboccarsi le maniche".

Io non intendo rimboccarmi un bel niente, anche perché non saprei che cosa rimboccare ancora. Ho sessant’anni e lavoro da quando ne avevo ventitré, dopo essermi laureato con 110 e lode. Ho fatto l’impiegato, il pubblicitario e da trentatré anni sono giornalista, un mestiere che, se preso sul serio, è estremamente logorante e vuole un impegno quasi totale («Il giornalista nasce orfano e muore vedovo», diceva uno dei nostri maestri, Gaetano Afeltra, a significare che non ha tempo per la famiglia, per la moglie, per i figli). Con le mie tasse, che attualmente superano il 43%, ho contribuito a pagare, insieme con quelli della mia generazione, le pensioni “baby”, le pensioni d’oro degli alti dirigenti dello Stato e dei parlamentari (cui basta, per riceverla, aver fatto una mezza legislatura), le pensioni di anzianità fasulle, le pensioni di invalidità false, ma adesso che toccherebbe a noi metterci a riposo, l’età pensionabile viene continuamente alzata, in modo che venga possibilmente a coincidere con l’eterno riposo, cosicché lo Stato non debba sborsare una lira e, comunque, se mai arriveremo a ricevere una pensione, sarà ridicola rispetto a quanto abbiamo pagato in tutti i nostri anni di lavoro.

In più, il mio Istituto di previdenza mi aggredisce, chiedendomi cifre esorbitanti per un’integrazione di pensione che non prenderò mai.

Questa ulteriore aggressione alle mie tasche deriva dal fatto che il mio Istituto di previdenza in questi anni, sotto la pressione vorace dello Stato, ha sperperato il suo, anzi il mio denaro.

Il coordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, ha affermato che la disastrosa situazione economica italiana ha le sue origini, e cause molto lontane nel tempo e che non è addebitabile all’attuale governo. Verissimo.

Il disastro è stato preparato e perpetrato negli Anni Ottanta, con gli sperperi del denaro pubblico, cioè nostro, di noi lavoratori, con l’allegra finanza, con l’assistenzialismo a chi non faceva niente per averne in cambio consenso e voti, con l’inflazione a due cifre per permetterci questi sperperi, con la corruzione e le tangenti per mantenere la classe politica e i partiti, con la "Milano da bere" dove ad abbeverarsi erano solo i furfanti, i mascalzoni, gli opportunisti. Insomma, la Prima Repubblica nella sua ultima fase.

Ma sia Fabrizio Cicchitto sia Pier Ferdinando Casini appartengono a quella stagione e facevano già allora parte dell’establishment politico. Cicchitto era un importante esponente del P.S.I., il numero due, dopo Signorile, della cosiddetta "sinistra ferroviaria", e Pier Ferdinando Casini era l’uomo di fiducia di Arnaldo Forlani, uno dei massimi protagonisti, insieme con Bettino Craxi e Giulio Andreotti, di quel periodo di scialacqui e abusi, per non dir di peggio.
«Io non mi rimbocco niente!»
Sono quindi responsabili pro quota, e nel loro caso di una quota rilevante, delle imprevidenze della Prima Repubblica e quindi della nostra attuale, drammatica, situazione economica, le cui premesse Cicchitto fa giustamente risalire a quegli anni. Ma né Cicchitto né Casini hanno pagato dazio per quegli errori che ora ricadono sulla testa degli Italiani che hanno lavorato. Sono stati anzi premiati. Fabrizio Cicchito che, per soprammercato, risultò anche iscritto alla Loggia P2, la losca organizzazione di Licio Gelli e di Ortolani, è oggi un importante esponente di Forza Italia, coordinatore nazionale di quel partito; Pier Ferdinando Casini è diventato addirittura presidente della Camera.

Ora costoro hanno anche l’impudenza di venirci a chiedere di "rimboccarci le maniche", a noi che ce le siamo rimboccate tutta la vita, lavorando come muli.

Se le rimbocchino loro, le maniche, che sono parlamentari da quando hanno i calzoni corti e non hanno mai fatto un’ora di vero lavoro in tutta la loro vita.

Noi, come dicono a Genova, aemu za daetu. Infine, insieme con le nostre energie, che in questi anni sono servite a nutrire una massa enorme e variegata di parassiti lasciandoci senza fiato e senza soldi, stiamo pericolosamente esaurendo anche la nostra pazienza.

Massimo Fini

Tratto dal quotidiano “Il resto del Carlino” del 9 giugno 2005.

16 settembre, 2005

I grandi gialli della storia

Absit iniuria verbis

Massimo Polidoro, fondatore insieme con Piero Angela e Margherita Hack del CICAP, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, nonché docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca, è autore, tra le altre cose, di un saggio intitolato I grandi gialli della storia.

Nel suo pregevole testo, Polidoro passa in rassegna alcuni eventi storici confutando ogni tesi relativa al complotto: dal mistero dell’identità del celebre prigioniero costretto a portare una maschera di ferro e che morì nel carcere della Bastiglia il 19 novembre del 1703, fino ad alcuni episodi contemporanei, come, ad esempio, l’assassinio di J. F. Kennedy. Ovviamente il presidente degli Stati Uniti fu ucciso da un folle solitario, di nome Lee Oswald. La C.I.A., la mafia, Johnson... con la morte di Kennedy non c’entrano nulla! Quante fandonie inventano questi teorici della cospirazione! Sono proprio dei visionari! Dei mentecatti!

Polidoro, noi ti imploriamo, umilicordi, con questa preghiera: ” Dall’alto della tua cattedra di ordinario che insegna Psicologia dell’insolito (sic), illuminaci, erudiscici, elargisci la tua sublime VERITA’ a noi poveri beoti, ingenui, sprovveduti, stolti lettori di Blondet, di Icke, di Pamio...”

Siamo smaniosi di leggere un tuo fondamentale saggio sul 9 11 ed il terrorismo islamico in cui dimostri, in modo inoppugnabile, che i numerosi attentati furono ideati da qualche mullah afghano nell’oscurità di una grotta, mentre il divino Belzebush, assieme ai suoi misericordiosi apostoli, si prodigava per sventare piani nefandi.

Siamo smaniosi di leggere un tuo impareggiabile studio su Cesare in cui dimostri, in modo inoppugnabile, che il dittatore morì per un’influenza. Bruto e Cassio? Chi erano costoro?

Siamo smaniosi di leggere una tua eccelsa opera in cui dimostri, in modo inoppugnabile, che Gesù nacque a Betlemme in una capanna, mentre il bue e l’asinello, con il loro fiato, riscaldavano il bimbo.

Siamo smaniosi di leggere un tuo documentatissimo studio in cui dimostri, in modo inoppugnabile, che l’incendio del Reichstag fu appiccato da un comunista olandese.

Siamo smaniosi di leggere un altro tuo capolavoro in cui dimostri, in modo inoppugnabile, che il mondo è governato da politici integerrimi e lungimiranti, da militari pacifisti, da banchieri onesti e disinteressati, da piisssimi pontefici e cardinali...

Per quanto mi riguarda, ti posso umilmente suggerire il titolo della tua prossima fatica? Io ti consiglierei I grandi galli della storia, un titolo perfetto per tutti i lettori-polli, perfetto per la strabocchevole moltitudine degli estimatori di Polli-doro.
P.s. Che cosa sarà mai la Psicologia dell'insolito?

15 settembre, 2005

Trasimaco Platone 1 a 0

Nel I libro del dialogo intitolato Politeia, dopo che il principale interlocutore, Socrate, ha discusso per un certo tempo di che cosa si debba intendere per giustizia con Cefalo e con i fratelli maggiori di Platone, interviene il retore Trasimaco. Costui proclama, senza tante ambagi, che “la giustizia non è altro che l’interesse del più forte.”

Ovviamente Socrate, controfigura di Platone, cerca di ribattere con argomentazioni più capziose e contorte che convincenti.
La storia ha dato ragione a Trasimaco: la giustizia è veramente, da tempo immemorabile, guercia, non bendata; la sua bilancia ha un piatto che pende vistosamente ed ignominiosamente dalla parte del più forte e del più scaltro. Ad accorgersene fu proprio, se vogliamo credere al suo interprete, lo stesso Socrate, condannato a bere la cicuta con accuse pretestuose.


Come non ricordare, poi, tutti gli “eretici” bruciati sul rogo perché invisi al potere di una Chiesa prepotente e corrotta?
Come non ricordare tutti gli aristocratici e (non solo) ghigliottinati durante la Rivoluzione francese in nome del popolo?
Vogliamo soffermarci sui nostri giorni? Due esempi per tutti: Belzebush, pesantemente coinvolto nell’ideazione dell’attentato alle Torri del 9 11 e in mille altri delitti, libero come il vento; il messia di Arcore pluriinquisito, ma serafico perché protetto da una legge ad hoc. Tutto ciò mentre le carceri sono per lo più gremite da innocenti in attesa di giudizio o da ladri di polli.


Quanti politici accusati di concussione, peculato, violazione della legge sul finanziamento dei partiti… siedono sugli scranni del parlamento!
Quanti magistrati ignobili ed ignoranti decidono se sei colpevole o innocente, sulla base di pregiudizi o di pressioni!
Quanti banchieri avidi e laidi che dissanguano i popoli con l’astuzia del debito e del signoraggio?


Ma quale giustizia, quale equità, quale stato di diritto!

L’Italia, in particolar modo, da patria della giurisprudenza, è diventata il paese delle storture e delle vessazioni. I cittadini onesti devono temere i rigori della “giustizia”, laddove i manigoldi imperversano grazie alle loro aderenze.
Giustamente già Catone il censore affermava: “I ladri privati sono in catene, i ladri pubblici vivono nella porpora e nell’oro.”


Insomma, di fronte al disincantato realismo di Trasimaco, i cavillosi ed involuti ragionamenti di Socrate-Platone si rivelano, nonostante l’onestà intellettuale del filosofo ateniese, per quello che sono, illusioni di un venditore di illusioni.

14 settembre, 2005

La quintessenza della filosofia morale

E' possibile tradurre la quintessenza della filosofia morale in poche, scarne parole? Sì, è possibile, per mezzo di un aforisma di Teutamo, padre di Biante, uno fra i sette saggi dell'antica Grecia.
"La maggior parte degli uomini è cattiva".
Occorre aggiungere qualcos'altro?

13 settembre, 2005

Le zucche agli Zucconi

Oggi giorno, se vuoi trovare delle informazioni vere, se vuoi reperire degli studi innovativi, devi gettare nella Gehenna i quotidiani-scartafacci a diffusione nazionale che, per pudore, non cito nemmeno, le “notizie” delle agenzie di stampa, le noiose e scialbe riviste accademiche e, con pazienza, inoltrarti nei meandri della Rete oppure spulciare tra le bancarelle di qualche mercatino.

Si resta piacevolmente sorpresi, quando si scopre un sito prezioso che ospita i contributi di studiosi non blasonati, diversi da tanti, troppi docenti universitari prigionieri della loro sterile erudizione, o da tanti, troppi editorialisti vergognosamente coperti di polverosi pregiudizi. Questi ricercatori indipendenti, con rigore e con encomiabile, disinteressato amore per il sapere, sviscerano temi difficili, spesso scomodi per illustrarli anche ad un pubblico di lettori profani ma desiderosi di conoscere.

Cito un esempio tra tanti: il dottor Giancarlo Tranfo, autore del pregevolissimo sito
http://www.yeshua.it/
Tranfo si è cimentato con un tema delicato, spinoso, intricato, gravido di conseguenze sul nostro modo di pensare, ossia Gesù e le origini del Cristianesimo, dimostrando intelligenza, lucidità, dottrina, intuizione. Non intendo presentare il suo sito, perché voglio invitare caldamente i miei quattro lettori (non è un’iperbole) a visitarlo. Faccio solo questa riflessione: se avete letto i “saggi” di Messori sul Cristianesimo e deciderete di deliziarvi con le pagine di Yeshua.it, vi sembrerà di gustare un vino sapido e dai freschi, gradevolissimi sentori, dopo aver bevuto un’aranciata in lattina dolcificata con l’aspartame, che, tra l’altro, è un potente veleno.

Molti dei contributi firmati dal dottor Tranfo sono riportati all’interno di un altro magnifico sito,
http://www.galluzzo.it/, un portale dedicato specialmente all’archeologia, alla storia e all’eros ieri ed oggi. Galluzzo.it è una palestra di ideee, comprendente articoli che riflettono diversi orientamenti, nel segno della libertà e dell’apertura culturale.
Per contrasto, mi viene in mente un direttore di un noto quotidiano della Rete che pubblica quasi esclusivamente le lettere di ferventi e chiassosi ammiratori.

È manifesto: certe Zucche dolciastre e marcescenti attirano gli insetti.

12 settembre, 2005

I pregiudizi e l'atomo

Già Varrone, l’erudito romano, autore del trattato De re rustica, sapeva, nel I sec. a.C., che alcune malattie sono causate da organismi talmente piccoli da essere invisibili. Eppure, se provate a chiedere a chicchessia da che cosa siano provocate una rinite, un’influenza, una bronchite… vi risponderà che queste patologie sono provocate dal freddo, dalle correnti d’aria, dall’arrivo dell’autunno. Addirittura sono convinti di ciò persone istruite, non di rado laureate. Mai sentito parlare di virus e di batteri?

Quest’esempio ci fa comprendere quanto siano tenacemente radicati certi luoghi comuni.
Le piramidi egizie furono costruite dagli schiavi, Mosè era ebreo, Gesù nacque a Betlemme, Nerone incendiò Roma, l’imperatore Costantino promulgò l’editto di Milano, il genovese Colombo scoprì l’America, Churchill salvò la Gran Bretagna dalla minaccia nazionalsocialista, Truman fece sganciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, perché i Giapponesi non volevano arrendersi, John Fitzgerald Kennedy fu ucciso dal folle Lee Oswald, il saudita Osama bin Laden orchestrò l’attentato del 9 11 2001, Umberto Eco è uno scrittore, Vittorio Zucconi è un giornalista, Antonino Zichichi è uno scienziato, Prodi e Berlusconi sono degli uomini politici...


Ecco un elenco, inevitabilmente incompleto ma illuminante, di menzogne storiche che, però, sono ritenute vere e comprovate dalla stragrande maggioranza della gente.

Perciò non ci si deve meravigliare se i cittadini-sudditi possono essere tranquillamente abbindolati ed ingannati dai potenti, usi a raccontare bugie, ad alterare i fatti, a negarne l’evidenza per i loro turpi scopi.

Se, ancora oggi, nonostante la scolarizzazione di massa (o forse a causa della scolarizzazione), molti credono che, con le elezioni politiche, possa cambiare qualcosa, perché pensano che i partiti o le coalizioni abbiano differenti ideologie e programmi, significa che gli individui non sono, mediamente, molto più intelligenti di quegli uomini antichi i quali vedevano in parecchi fenomeni naturali dei prodigi. Tra parentesi, forse, in un certo senso, non si sbagliavano, ma questo è un altro discorso.

Insomma, moltissimi non sanno neppure impiegare la pur misera logica aristotelica, non ragionano, non notano le incongruenze, le contraddizioni. Si pascono di preconcetti e luoghi comuni. Non occorre più nemmeno nascondere loro la verità, poiché essi non la vedono, avendo sia l’intelletto sia i sensi completamente ottusi, atrofizzati.

Decollino ormai quasi ogni giorno aviocisterne per rilasciare nell’aria i loro veleni mortiferi, sorvolino le aree abitate, creino fittissime ragnatele di anomale scie... Quasi nessuno se ne accorgerà; se anche qualcuno, alzato lo sguardo al cielo, scorgerà delle striature, istintivamente le interpreterà come normalissime scie di condensazione.


Una volta Einstein ebbe l’occasione di affermare: “Siamo riusciti a spezzare l’atomo, ma non i pregiudizi". Già... sarebbe stato meglio, se avessimo spezzato i pregiudizi e non l'atomo.

10 settembre, 2005

La sconfitta di Vittorio

Absit iniuria verbis
Qualche giorno fa Massimo Fini ha pubblicato sul quotidiano “Il Gazzettino” un editoriale in cui deplorava che l’onorevole Vittorio Sgarbi, ora che si paventa, in occasione delle prossime elezioni, una sconfitta del “centro-destra”, abbia penosamente elemosinato un po’ di comprensione dai corifei del “centro-sinistra” affinché accolgano la sua candidatura nelle liste dell’Unione. Giustamente Fini è rimasto disgustato dall’opportunismo dimostrato dal critico d’arte che giustifica il cambiamento di rotta, riconoscendo di aver capito chi veramente siano gli esponenti di Forza Italia & Co. Che acume! Che prontezza di spirito!
Il casanova ferrarese, in una sua livorosa, diffamante ed offensiva replica all’articolo di Fini, ha tentato di coonestare il suo tradimento, perché di tradimento si tratta, anche se di mascalzoni, riportando la seguente affermazione di Churchill: "Ci sono uomini che cambiano idee per il loro partito e altri che cambiano partito per le loro idee".

In primo luogo, con tutti gli uomini politici di cui avrebbe potuto citare una frase, Sgarbi sceglie uno “statista” spregiudicato, infido, losco e criminale, ma questo è un altro discorso. Inoltre, in questo caso, non si tratta di cambiare le idee, cosa di per sé comprensibile e spesso lodevole, ma solo di preservare i privilegi e le prebende da parlamentare: infatti Sgarbi non ha né valori da difendere né un programma politico da attuare, per quanto modesto. Egli è un tipico rappresentante della classe politica, un parassita da commedia plautina, che si distingue dagli altri solo per il suo temperamento iracondo. Infine, quale differenza intercorre tra il “centro-destra” e il “centro-sinistra”? Qui si notano la mala fede e l’insincerità: dubito che Prodi ed amici siano gli angeli che lottano contro i demoni.
Come parlamentare, è stato una nullità: forse non è colpa sua, perché uno dei tratti del sistema è quello di vanificare completamente o quasi l’azione di deputati e senatori, simili agli aristocratici francesi che Luigi XIV radunò nella magnifica reggia di Versailles. Questi nobili erano stati privati di ogni residuo potere, ma blanditi con lo sfarzo e gli agi di una vita di corte principesca. In modo simile i parlamentari, per lo più inutili o meramente decorativi, servono soltanto a dare l’illusione ai cittadini-sudditi che esista ancora una democrazia. In cambio ottengono un appannaggio molto ingente.
Come intellettuale, Vittorio è una nullità, se si avvede solo adesso -così dice- che Montanelli aveva giustamente intuito parecchi anni fa quanto Berlusconi & Co. fossero pericolosi. Solo un babbeo non si accorgerebbe, anche solo di primo acchito, di che pasta siano certi personaggi.


Come critico d’arte, Sgarbi è stato un ultratradizionalista.

Tuttavia non sosterrei che l’onorevole non vale alcunché, come asserisce Fini: non sarà celebrato né l’uomo politico né lo scrittore d’arte, ma sarà ricordato come donnaiolo, sempre che non sia, pure in questo campo, a somiglianza di Casanova, un millantatore.


09 settembre, 2005

Lo chiamano progresso

Dall’uomo preistorico, costretto a lottare duramente contro i suoi simili e contro un ambiente ostile, solo per sopravvivere, all’uomo di oggi, schiacciato dal peso insostenibile di un lavoro assurdo, allevato dai potenti con acqua e cibo avvelenati affinché produca e consumi per arricchire le élites, la storia dell’individuo è solo un’incomprensibile, lunghissima sequela di inutili sofferenze.

08 settembre, 2005

Gli umani di Pavlov

Pubblico un'amara, ma acuta riflessione di Avlesbeluskes. Preciso che il testo, cui ho assegnato il titolo, è stato solo leggermente ritoccato.

Accade qualcosa di strano nei siti di controinformazione. Niente di premeditato o, almeno, lo spero. Vi ricordate di HAARP? Di “guerra metereologica”? Del clima usato come arma? Perché nessuno parla più di questi argomenti?
Personalmente ho chiesto un parere a Arkadiusz Jadczyk sul suo sito Quantum Future.
Mi ha risposto che l’uso del clima come arma non conviene in quanto a costi ed efficacia.
Non conviene, ma ciò non significa che sia impossibile.

Forse un giorno ci accorgeremo, grazie a qualche fonte anonima, a qualche immagine registrata dai satelliti meteorologici (probabilmente cinesi o russi), che il cielo sopra l'area del Mississippi, prima dello scatenarsi del tifone Katrina, era tramato di scie chimiche. Forse verremo a sapere che l’atmosfera era attraversata da qualche oggetto che potrebbe benissimo essere catalogato tra i “Segni del Tempo”, come si chiama un noto sito della Rete.

Così, con il consueto ritardo mentale tipico di coloro che subiscono questa cospirazione satanica e l’osceno apparato del controllo mentale, comprenderemo che Katrina era l’ennesima arma contro i poveri, contro i “pericolosi” del ventre degli Stati Uniti d’America. Tuttavia, anche se accantonassimo l’ipotesi HAARP, scie chimiche e modifica delle proprietà elettriche della stratosfera (...), rimarrebbe sempre l’effetto serra, che tutte le buone anime ecologiste ed antisistema si sforzano di condannare assieme a coloro che non fanno nulla per eliminarlo o arginarlo, in primis Bush.
Infatti vedete, certe volte, sono proprio le buone intenzioni di noi esseri inferiori a fornire un efficace aiuto affinché le catene mentali non arrugginiscano e non si spezzino. Siamo noi a fornire, con il nostro stupido buon senso scandalizzato, un’ efficace copertura all’operato delle marionette di carne controllate dalla “Società degli oscurati”. Ci adiriamo pensando, oh, che stupidi! che, ad esempio, il signor Bush non abbia voluto firmare il protocollo di Kyoto perché intende difendere gli interessi delle industrie petrolifere. Ci affidiamo ad un ragionamento causa-effetto che ha poco dell’attenta valutazione, mentre assomiglia ad un riflesso pavloviano: “ragioniamo” da cani.
Per farci “ragionare” da cani pavloviani, provate ad immaginare quante succulente bistecche hanno esibito davanti il muso alla povera umanità, perennemente in bilico tra ingenuità e cinismo. Ci esibiscono, da oltre due secoli in qua, le succulente bistecche dell’utopia che gli “oscurati” preparavano nelle loro discrete macellerie esoteriche. Quanti campanelli hanno fatto tintinnare gli “illuminati”, i campanelli delle dottrine “facili-facili-l’essenza-dell’uomo-tutto-compreso”, for dummies, ed. “Illuminati”. Quanti ne hanno suonati e continuano a suonarcene ancora oggi!!!

Addirittura hanno causato crisi economiche, carestie, guerre pur di adempiere le profezie di un certo signor Marx i cui testi furono stampati sotto il patrocinio e l’ala protettiva degli “illuminati”.

Perciò oggi la distruzione della terra non è un effetto della cupidigia capitalistico – borghese, ma un piano premeditato al servizio del quale è stato assolutizzato il profitto ed è stata promossa l’ingordigia umana.(...) Potete credermi: la distruzione della natura non è un effetto dell’economia, bensì è l’economia che viene occultamente usata per produrre, tra le altre conseguenze, la sottomissione e distruzione totale di Madre Terra.
Tanto nessuno se ne accorgerà. Con un frastornante coro che accusa il nostro “iniquo sistema economico” come la causa della catastrofe naturale, chi volete che abbia il coraggio o il momento di calma necessario per accorgersi della verità?
Il fine, infatti, è il potere sulle masse e l’attuazione, in campo sociale, di quel piccolo disegno sulla banconota da un dollaro: la mostruosa piramide che schiaccia la stragrande maggioranza dell’umanità in una schiavitù che, prima di essere materiale, è spirituale, dell’anima.

Il piano satanico prevede un occhio (quello in cima alla piramide) che ti guardi e controlli anche quando stai facendo i tuoi bisogni dietro il cespuglio in un bosco.
Solo l’effetto serra e la distruzione totale degli equilibri ambientali possono far sì che la natura ti si rivolti contro, si trasformi da un luogo dove rifugiarsi dalle follie quotidiane in un inferno.(...)
L’anidride carbonica per soffocare l’anima si chiama televisione e cinema.
Questo è il potere assoluto, il potere su tutto, il regno di quell’ occhio e di quella stramaledetta piramide.
Ed è per questo motivo che il signor Bush non ha firmato il protocollo di Kyoto. Forse per la stessa ragione, invece, lo hanno siglato gli altri, poiché sapevano che comunque non sarebbe andato in porto, ma la triste pagliacciata per cui si volle illudere il mondo che si stava facendo qualcosa di buono (la bistecca? il campanello?) doveva essere assolutamente messa in cartellone, per poi procedere con il nefando piano protetto dal segreto.

Ora noi, poveri idioti, che pensiamo che quel poco di onestà che ci rimane sia qualcosa di comune a tutti, anche ai Signori dell’Oscurità, siamo, in una contraddizione straziante. Dalla nostra stessa onestà siamo spinti a vedere la luce e ad agire e, nello stesso tempo, siamo accecati, legati e bloccati.

Infatti siamo a tal punto attratti da quelle bistecche utopistiche che non ci accorgiamo, esattamente come i vitelli, che quei Signori che ci portano il cibo sono gli stessi che ci macelleranno.

06 settembre, 2005

Le barzellette del TG5

Cesara, la materna matrona del TG5 in versione vespertina, non paga di narrare delle storie, comincia ora a raccontare delle barzellette.

Infatti questa sera ella ha solennemente annunciato il reportage di Toni Capuozzo su un presunto piano per compiere un attentato, in occasione delle esequie di papa Giovanni Paolo II. Alcuni bosniaci avrebbero progettato di uccidere i potenti convenuti a S. Pietro il giorno in cui si svolgevano i funerali del pontefice, ma gli efficientissimi servizi segreti croati, in collaborazione con gli ancora più efficienti servizi italiani, avrebbero sventato lo scellerato disegno. Che mirabile, commovente esempio di cooperazione al fine di lottare contro il terrorismo islamico!!!

Capuozzo forse non sa che in Bosnia agì l’U.C.K., il movimento di “liberazione” del Kosovo, finanziato ed armato dagli Stati Uniti specialmente durante la presidenza di quel sant’uomo di Clinton. L’U.C.K., legato a doppio filo al terrorismo medio-orientale e alla C.I.A., che poi sono la meme chose, ricevette armi in cambio di droga da introdurre e vendere nei paesi circonvicini, in primis l’Italia. Il tutto in funzione anti-serba.

Che i terroristi al soldo della C.I.A., degli altri servizi segreti e delle élites decidano di assassinare i capi di stato che sono esponenti delle élites è ridicolo, grottesco, inverosimile, assurdo, impossibile.

Dispiace che un giornalista come Capuozzo si lasci abbindolare così facilmente e cada nella rete in cui rimangono impigliati ormai solo i gonzi.
Dispiace che Capuozzo non abbia ancora capito che il fondamentalismo islamico si fonde perfettamente con il fondamentalismo delle élites. D’altronde negli U.S.A. molte confessioni “cristiane” predicano gli stessi disvalori propugnati dai più fanatici imam: la connessione stato-chiesa, l’intolleranza, l’oscurantismo nell’educazione, la sessuofobia, la pena di morte ad ogni piè sospinto etc. Evidentemente Dio li fa e poi li accoppia. Del resto le confessioni musulmane e le chiese paoline, sedicenti cristiane, sono rami dello stesso albero, ossia la religione ebraica e gli Ebrei si distinsero qualche volta per il loro razzismo. I Giudei dicevano dei Samaritani: “Meglio i porci dei Samaritani”.

Dispiace che Capuozzo, tra l’altro uno dei pochissimi giornalisti a conoscere la lingua italiana, merito non da poco in questi tempi, insegua certe chimere, quando potrebbe, per esempio, scattare qualche fotografia e realizzare un’utile e seria inchiesta sulle scie chimiche.

Ma forse sono io che mi sbaglio: il servizio di Capuozzo era destinato allla trasmissione comica “Superciro”. È stato solo un errore nella programmazione del palinsesto.


04 settembre, 2005

L'ombra della Banca

Macbeth, protagonista dell’omonima tragedia di Shakespeare, dopo aver fatto assassinare Banco, è perseguitato dallo spettro di quest’ultimo, sino a rimanerne sconvolto.

Gli Italiani, ammesso e non concesso che il presidente della Banca d’Italia, Fazio lo strazio, decida di dimettersi in seguito alle intercettazioni telefoniche e al noto scandalo che ne è derivato, continueranno ad essere imbrogliati e derubati per mezzo del ricatto denominato “debito pubblico”.

Qualcuno dissentirà, affermando che è stato approvato dal Consiglio dei ministri, un progetto di riforma dell’istituto che prevede un mandato settennale per il presidente, senza limiti di età, nonché il passaggio delle quote azionarie attualmente appartenenti a società private ad enti pubblici.

Troppo bello per essere vero! Le banche private, in testa la San Paolo e la Banca di Roma, (tra l’altro istituti di credito cattolici: ma guarda un po’ dove è andato a ficcarsi il cattolicesimo!) rinunceranno mai al loro immenso potere economico e politico, garantito loro dal perverso sistema del signoraggio? A mio parere, la classe politica troverà il modo, qualora questo progetto diventi, un giorno o l’altro, legge, di far rientrare dalla finestra i privati espulsi dalla porta.

In quanto a Fazio lo strazio, può darsi, che alla fine sia rimosso dall’incarico, ma per diventare in futuro ministro delle finanze o qualcosa del genere.

Di fronte a questa realtà, mi sembra eccessivo e un po’ ingenuo l’entusiasmo di Grillo e dei suoi sostenitori, che, avendo un quotidiano a tiratura nazionale pubblicato un appello, ovviamente a pagamento, con la perentoria frase “Fazio, vattene!”, sperano che ora qualcosa cambi. L’iniziativa del comico genovese, di per sé lodevole, rischia, però, di rivelarsi inefficace, considerando soprattutto il colpevole e quasi ostentato silenzio dei mass-media circa questo appello, che ha coinvolto migliaia di cittadini giustamente indignati di fronte alla corruzione del sistema finanziario italiano. È sembrato quasi che quotidiani e televisioni avessero dovuto occuparsi delle scie chimiche: tale è stata l’indifferenza nei confronti dell’iniziativa.

Purtroppo, così come Macbeth non riesce a liberarsi del fantasma di Banco, temo che anche gli Italiani continueranno ad essere tormentati dall’ombra della Banca.

02 settembre, 2005

La filosofia e la notte

La filosofia appartiene alla notte: le elucubrazioni profonde, i pensieri abissali aleggiano fra i deserti silenziosi dell’oscurità. Questo, in parte, spiega perché uno dei più grandi, anche se misconosciuti filosofi contemporanei, il rumeno naturalizzato francese Emile Cioran, tormentato dal demone dell’insonnia, abbia saputo sfiorare i limiti dell’inesprimibile per restituirci la parole che dissuggellano l’assurdità del cosmo e della vita. Riporto un aforisma di Cioran tratto dal libro intitolato La caduta nel tempo.

Ammettendo l'uomo, la natura ha commesso molto più di un errore di calcolo: un attentato a sé stessa.

01 settembre, 2005

Quando la Natura non è matrigna

Fonte: nexusitalia.com/ In questi giorni, assistiamo sgomenti allo scenario di morte e di distruzione causato dall’uragano Katrina in Louisiana e in Mississippi. Di fronte ad una catastrofe di tale portata, siamo inclini ad accusare la natura, che con terremoti, cicloni, eruzioni vulcaniche, alluvioni, epidemie… sembra accanirsi contro un’umanità già prostrata da conflitti, criminalità, crisi politiche, economiche, sociali.

Eppure, anche in questo caso, come per lo tsunami del 26 12 2004 che devastò ampie regioni costiere dell’ Estremo Oriente, provocando un numero spaventoso di vittime, sento odore di zolfo.
Mi spiego: alcuni decenni or sono, fu elaborato negli Stati Uniti un progetto, denominato HAARP, basato sulle geniali intuizioni dello scienziato croato Nikola Tesla. Tale progetto, divenuto realtà, è volto sostanzialmente ad una modificazione del clima su scala mondiale, tramite sofisticate e potentissime apparecchiature capaci di ionizzare l’atmosfera, di creare campi magnetici artificiali, di alterare il moto delle correnti atmosferiche. HAARP è un’immensa selva d’impianti situati in Alaska ed alimentati con l’energia ricavata dai giacimenti di petrolio recentemente trivellati. Tale installazione interferisce con i naturali processi climatici, determinando siccità in regioni in precedenza piovose e viceversa, scatenando rovinosi tifoni come quello che ha colpito il sud degli Stati Uniti nonché altre calamità.

Tesla aveva escogitato un efficace sistema per produrre energia pulita e a basso costo, che inoltre poteva essere agevolmente distribuita a tutti gli utenti. Non solo, lo scienziato slavo aveva studiato il modo per deviare i cicloni (quelli naturali) verso zone disabitate del pianeta, come i deserti e gli oceani.(1)

Ebbene, quei filantropi appartenenti ai vertici militari e politici della più potente plutocrazia del pianeta, a mio parere, per far crescere ulteriormente il prezzo del barile di greggio, per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalla sanguinaria guerra in Iraq e per altri scopi che non è il caso di illustrare qui, impadronitisi dei brevetti di Tesla, morto misteriosamente nel 1948, li hanno impiegati e li impiegano per portare la Terra ed i suoi abitanti ad un punto di non-ritorno entro il 2012.

Ovviamente il pio Bush, nuovo imam della Chiesa fondamentalista made in U.S.A., di fronte all’immane diastro, invita a pregare.

Sì, preghiamo tutti che questa banda di scellerati che governa il mondo intero, al più presto sia smascherata e privata di ogni potere. In confronto a questa masnada, la Natura matrigna, di leopardiana memoria, sembra una genitrice amorevole e premurosa.

Nota

1) Su Nikola Tesla e HAARP, vedi V. Gambino, D. Benvenuti, Scie chimiche Qualcuno ha deciso di usare il cielo per esperimenti segreti, DVD con opuscolo, Cesena, 2004, pp 31-35.

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