30 marzo, 2006

La vita è sacra

Absit iniuria verbis

Fatto v’avete d’oro e d’argento;
e che è altro e dai voi l’idolatre,
se non ch’elli uno e voi ne orate cento?
(Dante Alighieri, Inferno, XIX, 112-114)

Il sommo orefice, Benedetto XVI, per l’ennesima volta, con l’improntitudine e l’ipocrisia che lo contraddistinguono, comune d’altronde a tutti quelli come lui, purtroppo assai numerosi, ha asserito che la chiesa cattolica difende valori quali la vita, dal concepimento sino alla sua fine naturale, l’integrità della famiglia e la libertà d’educazione. Pertanto la difesa di tali principi non dev’essere considerata un’ingerenza nel dibattito pubblico.

Vorrei sapere per quale recondito, misterioso, inesplicabile motivo la vita dell’embrione è sacra, mentre quella di tutti gli altri non ha alcun valore, tanto è vero che Radio Vaticana può proseguire a trasmettere con le sue titaniche antenne, irradiando micidiali onde elettromagnetiche che hanno causato e seguitano a causare tumori tra gli abitanti dei quartieri in cui svettano le antenne della nefasta emittente.

Vorrei sapere per quale recondito, misterioso, inesplicabile motivo i cattolici, anche da me personalmente contattati sul problema delle scie chimiche, hanno sempre nicchiato più o meno elegantemente.

Vorrei sapere per quale ragione i fedeli continuino a farsi imbrogliare da questa genia di simoniaci, mestatori, usurai e crapuloni, camuffati da umili asceti, da piissimi pastori.

“La vita è sacra”, continua a ripetere ossessivamente codesto gregge di gaudenti: no, per loro la vita è un lauto convito, una magnifica festa. Per costoro… la vita non è sacra: è una sagra.

Good Bye, blue sky...

29 marzo, 2006

L'enigma del tempo e dello spazio

Dipinto di YhloosPubblico un brano tratto da un’opera di Olivet (1767-1825): il passo, tratto dal saggio La lingua ebraica restituita, concerne la natura del tempo e dello spazio. Più di un secolo prima di Einstein, il teosofo aveva già intuito che tempo e spazio sono due aspetti della stessa “ realtà”, due volti del medesimo dio, un dio bifronte ed enigmatico.

Il tempo è una misura della vita. Cambiate la vita e cambierete il tempo. Imprimete un altro movimento alla materia ed avrete un altro spazio. Lo spazio ed il tempo sono cose analoghe. Là è la materia che si muove; qui è la vita. L’uomo, essere intelligente e sensibile, conosce la materia per il tramite dei suoi organi corporali, ma non per il tramite degli organi della sua intelligenza; ha il senso intellettuale della vita, ma non comprende né possiede la vita. È questa la ragione per cui lo spazio ed il tempo, cui sembra essere tanto prossimo, rimangono per lui due incognite. Per conoscerle, bisognerebbe che risvegliasse in sé una terza facoltà la quale, facendo leva e sulle sensazioni e sul sentimento ed ancora illuminandosi di lumi fisici e mentali, sapesse riunire in sé le facoltà scisse. Allora un nuovo universo si dispiegherebbe ai suoi occhi; allora egli sonderebbe le profondità dello spazio, coglierebbe l’essenza fuggitiva del tempo; li conoscerebbe nella loro duplice natura.


Nota sull’autore

Antoine Fabre d'Olivet nacque a Ganges (Hérault) nel 1767. Morì a Parigi nel 1825. Ebbe una vita avventurosa e stravagante. Fu erudito, filologo, cultore d'occultismo. Scrisse molti libri di diverso genere ed argomento. La lingua ebraica ricostituita (La langue hébraique restituée, 1815-1816) è un trattato con cui Fabre d'Olivet proponeva una sua ricostruzione della lingua originaria dell'umanità. La storia filosofica del genere umano (Histoire philosophique du genre humain, 1822) ripercorse dodici mila anni di storia: quest’opera ebbe grande influsso su mistici e occultisti posteriori. Tramite P.S. Ballanche e P. Leroux, il suo messaggio giunse sino a A. de Lamartine, Victor Hugo e George Sand.

28 marzo, 2006

Wikipedia: libera nos ab encyclopaedia

Absit iniuria verbis

Quousque tandem abutere patientia nostra?

Recentemente un lettore di Wikipedia, la nota enciclopedia della Rete, ha deciso, adeguandosi ad una prassi con cui sono elaborate le voci del Thesaurus, di completare un lemma, senza modificare i contenuti pregressi, in modo da fornire agli utenti una visione il più possibile esaustiva del tema, allegando inoltre anche una serie di eloquenti ed istruttive foto. Come si può facilmente immaginare, trattandosi di un argomento culturale e non di arida, polverosa, inutile erudizione, la voce è stata, dopo poco più di dodici ore, eliminata in toto. Si sarebbe potuto scrivere un’avvertenza: ad esempio, “Il presente testo non rispecchia la linea editoriale della redazione, quindi è pubblicato, ma non ci si assume nessuna responsabilità per i contenuti del contributo”. Si sarebbe potuto censurare il testo, ma mantenere i collegamenti. No, il lemma è subito finito nell’Indice dei libri proibiti.

E’ evidente: i supervisori, finché ci si limita a disquisire sul catalogo delle navi contenuto nell’Iliade, lasciano tutta la libertà agli utenti iscritti. Quando, invece, si tratta di illustrare un tema suscettibile non solo di attrarre l’interesse dei visitatori, ma di destare le coscienze sopite, di gettare un raggio di luce nelle menti ottenebrate delle persone, ecco che s’incorre nella più sfrontata delle censure. Questa sarebbe l’enciclopedia “libera”? Costoro sarebbero dei redattori? In confronto, Goebbels era uno strenuo difensore della libertà d’espressione! Come osano fregiarsi dell’altisonante locuzione “Enciclopedia libera”? Ipocriti, trastullatevi pure con le vostre ignobili, insipide nozioncine, adatte ai vostri intelletti ottusi, alla vostra vanità da saccenti ignoranti.

Temete forse che si sveli la verità sulle scie chimiche? Temete le rampogne e le bacchettate sulle dita dei potenti? Allora siete degli ignavi, quelli che Dante non giudicava neppure degni dell’Inferno, tanto sono vili, spregevoli, incapaci come sono di schierarsi, di seguire un’idea per quanto distorta. Non sapete poi che la paura è la migliore alleata dell’establishment? La responsabilità della disastrosa situazione in cui versa il mondo è proprio di coloro che, con la loro pusillanimità ed ignominiosa piaggeria, legittimano le prevaricazioni e le innumerevoli menzogne delle classi dirigenti. Tutta codesta masnada di pennivendoli, imbrattacarte, scribacchini, questa moltitudine di adulatori, caudatari e damerini impomatati che fa scempio della lingua italiana, della cultura, del buon senso, della ricostruzione oggettiva dei fatti merita infinito disprezzo. Non era sufficiente che imperversaste impunemente sulle reti televisive per inebetire i telespettatori, non era sufficiente che imperversaste impunemente su quegli scartafacci unti e bisunti definiti quotidiani, non era sufficiente che gracchiaste nelle sale conferenze, in concomitanza con la presentazione del libro scritto dal vostro patrono politico, dovevate pure diffondere le vostre immonde bugie, i vostri stantii e mefitici pregiudizi, le vostre sterili nozioni all’interno della Rete.

La smetteste almeno di tacciare di “complottismo” (neologismo del tutto errato nonché orribile almeno quanto voi farisei) tutte le interpretazioni e le ricostruzioni non allineate, non ortodosse. Abbiate un sussulto di dignità per riconoscere: “Siamo dei vigliacchi”, invece di atteggiarvi a paladini della libertà e della democrazia!

Quale libertà? Quale democrazia? Parole vuote, in bocca a gente dalla testa completamente vuota, anzi acefala.

La bozza del testo, poi censurato da Wikipedia, può essere visionata cliccando QUI.

NOTA BENE: Si tratta, è evidente, di una preview del codice sorgente di Wikipedia, riportata con tutti i limiti tecnici comprensibili, dato che la pagina trattante la voce "Scia Chimica" (ed anche le immagini, seppure esse fossero state ricavate da un video di sessanta minuti di nostra creazione - girato tra il 22 Febbraio ed 7 Marzo 2006, per mezzo di WebCam Sony - come dichiarato durante la fase di upload delle stesse) è stata riportata, solo dopo 12 ore, allo status antecedente al 27 Marzo 2006. Il file PDF attestante le parti di testo aggiunte, è stato realizzato per forza di cose, sfruttando i pochi munuti durante i quali le immagini ed il testo erano ancora sul server di Wikipedia Italia. Per tale motivo, in essa non sono presenti - e non possono esserlo, per meri motivi tecnici, il logo e le voci sulla licenza d'utilizzo del materiale ivi contenuto, così come il layout grafico.

Si chiarisce quindi, se ancora non fosse ben evidente, che tutto il materiale del file PDF, è reso disponibile, così come indica Wikipedia stessa, sotto
GNU Free Licence.

A.&R. Marcianò

Fonte: http://zret.blogspot.com/


Una parte del filmato, dal quale sono stati ricavati i fotogrammi pubblicati sulla pagina di Wikipedia, è visionabile cliccando qui.

27 marzo, 2006

Le due Marie

Alcuni ufologi, dopo aver studiato la casistica relativa alle apparizioni della Madre di Gesù, hanno rilevato una serie di sorprendenti analogie e sincronismi tra la fenomenologia mariana e quella ufologica, sino a convincersi che, dietro le sorprendenti manifestazioni reputate dai credenti di origine soprannaturale, si nascondono intelligenze extraterrestri capaci di compiere apparenti prodigi. Antesignani in questa direzione di ricerca furono due studiosi portoghesi, J. Fernandes e F. D’Armada, che pubblicarono, nel 1981, un saggio sulle note apparizioni del 1917, intitolato Intervençao extraterrestre em Fatima. Il testo è stato recentemente tradotto in inglese con il titolo The apparitions of Fatima and the UFO phenomenon.

L’interpretazione xenologica dei due ricercatori portoghesi è condivisa dal compianto Pier Luigi Sani, da Cristoforo Barbato, da Corrado Malanga e anche, pur con molte cautele e qualche distinguo, da Roberto Pinotti. Tali ricercatori pensano che la causa dei fenomeni Beata Vergine Maria debba essere ricercata in una strategia aliena i cui fini non sono ben chiari, ma che, secondo Pinotti, incline a cogliere delle intenzioni benevole, consisterebbero in una trasmissione d’insegnamenti edificanti e di moniti contro tendenze autodistruttive consustanziali alla natura umana. Di diverso avviso è, invece, il chimico ed ufologo Sebastiano Di Gennaro che esamina il problema in termini negativi. Di Gennaro ritiene che le predizioni di Fatima siano da ascrivere ad una razza ostile che strumentalizza la fede popolare per i suoi loschi progetti, insinuando la paura di un conflitto atomico.

Un altro autore che si è interessato del tema è il biologo tedesco Johannes Fiebag: Fiebag ha documentato, in modo efficace, come le epifanie mariane sono rivelazioni di un’intelligenza extraterrestre, adeguate alla sensibilità ed alla forma mentis delle persone contattate. Mettendo in relazione le più frequenti osservazioni fatte in concomitanza con l’apparizione di UFO e le presunte apparizioni di Maria, è possibile, secondo il biologo, individuare le concordanze tra i due fenomeni. La maggior parte di queste corrispondenze non è fortuita e perciò si deve supporre che, dietro entrambi gli avvenimenti, si celi lo stesso agente che crea il mascheramento religioso adeguato alle condizioni socio-culturali dei fedeli ed una mimetizzazione sotto sembianze che gli uomini si attendono.

Come si può facilmente comprendere, il campo dei fenomeni B.V.M., aperto alle più disparate spiegazioni, dall’intervento soprannaturale (divino o diabolico), all’operato di visitatori, all’autosuggestione di massa, è uno tra i più enigmatici che i teologi ed i ricercatori xenologici si trovino ad investigare.

Vediamo ora le due apparizioni più famose del XX secolo.

13 maggio 1917. Nel villaggio di Fatima, in Portogallo, una “bella signora” apparve a tre pastorelli, i fratelli Francisco e Jacinta Marto e Lucia Santos, esortandoli a pregare per la fine del conflitto in corso, ma annunciando pure degli accadimenti tragici per i decenni a venire. Il 13 ottobre la Vergine (?) predisse una nuova guerra i cui prodromi si sarebbero manifestati in concomitanza con la diffusione di una “luce sconosciuta” nei cieli dell’Europa. La luce di un’aurora boreale, in effetti, fu visibile il 25 gennaio 1938. La Madonna preconizzò pure la morte immatura di Francisco e Jacinta che perirono, rispettivamente nel 1919 e nel 1920. Il 13 giugno la Madre di Gesù affermò: “Se daranno retta alle mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace; se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa.” Per la conversione della Russia suor Lucia chiese una speciale consacrazione, che fu officiata in modo regolare nel 1984: qualche anno dopo il tirannico regime sovietico cominciò a disgregarsi per cedere, però, il passo ad un sistema capitalista non meno iniquo. La profezia si può considerare del tutto errata: la pace non si diffuse nel mondo dopo il crollo dell’URSS né la Russia era all’origine di tutti i mali, essendo solo una delle tante pedine manovrate dagli “Illuminati”.

Un'altra situazione apocalittica di conflagrazioni e catastrofi fu dipinta per la seconda metà del XX secolo: è questo il cosiddetto terzo segreto di Fatima, pubblicato solo il 15 ottobre 1963, dal quotidiano di Stoccarda, Neues Europa. Il contenuto dell’articolo, a firma di Louis Einrich, non è stato né smentito né confermato.

Il ricercatore Maurizio Verga riporta delle fonti secondo cui la CIA sarebbe venuta in contatto con alti prelati del Vaticano per carpire il segreto, anche perché i vertici dell’Intelligence statunitense subodoravano nell’intera storia una manipolazione aliena, scoprendo che l’arcano prospettava un futuro di inquinamento e guerre nucleari.

Più che sull’arcinoto terzo segreto, è necessario soffermarsi su alcune coincidenze nelle date: le sei apparizioni si succedettero tra il 13 maggio ed il 13 ottobre del 1917; l’ordinazione episcopale di papa Pio XII risale al 13 maggio 1917; Giovanni Paolo II fu vittima di un attentato in Piazza San Pietro il 13 maggio 1980. A latere del segreto circolarono voci in merito ad uno scisma nella Chiesa cattolica. Tali voci, diffuse da suor Sophie Marie Gabriel, furono sconfessate dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, dal 2005 papa Benedetto XVI. Numeri e personalità della Chiesa di Roma sono accomunati da un inquietante filo rosso: il significato tradizionalmente negativo del 13 e del 17 nonché la dubbia moralità delle figure coinvolte. È noto, infatti, che Pio XII, secondo alcuni storici, favorì la fuga dalla Germania di alcuni gerarchi nazionalsocialisti, che Giovanni Paolo II collaborò con la CIA in operazioni non proprio limpide. Infine l’ex cardinale Ratzinger è sospettato di essere un esponente del governo occulto mondiale. Sarà soltanto un’altra coincidenza, se tutti e tre i veggenti erano nati in giorni numericamente significativi? Francisco Marto il giorno 11 giugno 1908, la sorellina Jacinta, il giorno 11 marzo 1910, Lucia dos Santos, il 22 marzo 1907. Stando così le cose, si è tentati di dar ragione a Di Gennaro, poiché gli alieni avrebbero potuto collegare cifre dal valore infausto ad alcuni dei membri più influenti della sinarchia, in una sorta di provocatorio messaggio in codice. Potrebbe, viceversa, essere un avvertimento, sempre attraverso una comunicazione cifrata.

24 giugno 1981. La Madre di Gesù apparve per la prima volta ad un gruppo di ragazzi della diocesi jugoslava di Mostar. Tra i vari portenti, assume un significato di monito l’inesplicabile comparsa nel firmamento della parola mir, pace. Fu anche scattata un’istantanea del fenomeno, ma la fotografia purtroppo fu confiscata. La Vergine di Medjugorie, presentasi come “Signora della pace”, ha sempre insistito sul valore inestimabile della concordia fra gli uomini e le nazioni. Le sue manifestazioni precedettero lo scoppio dell’atroce guerra tra le repubbliche della Federazione jugoslava. La Vergine (o l’intelligenza che ne assume le sembianze) esortò a preservare la pace, che sapeva minacciata a causa delle tendenze nazionaliste e centrifughe delle varie etnie, a meno che non si voglia pensare che alcuni conflitti sono fomentati da certe specie aliene scellerate. In quest’ultimo caso, la previsione è in realtà una scaltra manipolazione.

Le apparizioni di Medjugorie sono guardate con sospetto, anzi ritenute sic et simpliciter demoniache, dalle frange pre-conciliari della Chiesa cattolica: i tradizionalisti, non solo rigettano l’ecumenismo palesato dalla “Signora della pace” e la sua apertura nei confronti delle religioni non cristiane (Islam ed Induismo, ad esempio), ma considerano sia Giovanni Paolo II sia Benedetto XVI degli antipapi, contrapposti a Pio XII, idealizzato come pontefice perfetto. Tali posizioni, in cui l’oscurantismo e la superstizione, si coniugano con l’ingenua apoteosi di un papa, Pio XII, che non fu certo uno stinco di santo, non meritano alcun commento.

Per i cattolici esistono dunque due Marie: per i tradizionalisti che sono una minoranza, anche se agguerrita, la Madonna di Fatima è veritiera, mentre la Vergine di Medjugorie è il demonio sotto mentite spoglie; per la maggior parte gli altri, invece, sia in Portogallo sia in Croazia, si è manifestata la Madre di Gesù.

Esiste una terza possibilità: che siano ambedue, se non ologrammi, manifestazioni generate da entità non terrestri.

Gli altri

Più conosco gli umani e più amo... gli alieni.

**Straker**

Scie chimiche: tesi sul complotto confutabile?

Oramai è assodato che lo spargimento delle famigerate scie chimiche è un'operazione facilmente attuabile, grazie alla mancata conoscenza dei fenomeni chimici ed alla facile "corruzione" delle menti non avvezze, tramite campagne disinformative.

Una spiegazione vale per tutte:

affinché si produca vapore acqueo in uscita degli scarichi degli aviogetti, questi devono trovarsi ad oltre 8000 metri. Le aviocisterne, che effettuano lo scarico delle sostanze chimiche, volano sempre a non più di 2/3.000 metri (tra l'altro, per quegli aerei, tali quote, non sono consentite). A quelle altitudini, la temperatura dell'aria non è abbastanza bassa in modo da creare condensa dagli scarichi (la condensa si crea se dell'aria calda incontra aria più fredda, ad esempio, quando emettiamo aria dalla bocca, se fuori fa freddo o quando si appannano i vetri dell'auto se dentro all'abitacolo è più caldo che fuori).

Altra spiegazione non confutabile.

Gli scarichi di aerosol provengono dai piani di coda o dai piani alari, dotati di appositi erogatori ed opportunamente modificati, e non dai motori che, in molti filmati, risultano (per forza di cose, vista la quota, come già spiegato) evidentemente scevri da qualsiasi traccia di scia di condensa. Si vedano le eloquenti fotografie qui di seguito riportate sotto forma di link.

Ancora...

FOTO 1
FOTO 2
FOTO 3

Le scie di condensa si dissolvono dopo poche decine di metri ed essendo composte, per la maggior parte, da vapore acqueo e sostanze estremamente volatili quali le tracce di carburante (cherosene), non lasciano tracce visibili dopo solo alcune decine di secondi. Le scie CHIMICHE, invece, si trasformano in nubi sul tipo dei cirrostrati e col passare dei minuti, colorano il cielo di bianco opaco, visto che contengono sostanze "lattiginose" che, lentamente si espandono a macchia d'olio. Dopo alcune ore, in seguito al continuo passaggio degli aerei militari (e non civili!), le sostanze chimiche ricadono negli strati bassi dell'atmosfera, creando una classica foschia che è tipica delle sole città che vivono nella nebbia e nell'inquinamento causato dagli scarichi di autoveicoli e degli impianti di riscaldamento buona parte dell'anno (es. Milano).

Parlando di ciò che si vede...

Sanremo non è percorsa, notte e giorno, dal mese di maggio 2005, da aerei di linea, se si escludono le rotte Nizza-Genova e Nizza-Milano, mentre KC-135, KC-10, DC-9 modificati che scorrazzano in tutte le direzioni, si incrociano al limite della collisione, eseguono strette virate, infilano intenzionalmente (cambiando repentinamente rotta e quota) i cumulonembi per inseminarli opportunamente.

Questi, e mi sono limitato, sono fatti oggettivi e concreti. Non si tratta di supposizioni, ma di prove tangibili, checché ne dicano i politici (vedi le ridicole dichiarazioni del ministro Pisanu), i media, i militari e via discorrendo tutti coloro che basano il loro genocidio sull'ignoranza (vedi: ignorante=colui che non conosce) delle popolazioni.

Due brevi filmati realizzati con lo scopo di documentare lo scempio e far conoscere le differenze tra scie di condensazione e scie chimiche, rotte civili e rotte "MILITARI".

Alla domanda (volutamente polemica) posta ad un meteorologo, che insiste sul fatto che non esistono le scie chimiche, ma solo quelle di condensazione:

"Perchè nelle foto satellitari che mostrate in TV, non v'è traccia delle scie chimiche?"

Egli mi ha risposto:

"Non sono visibili dall'alto perchè hanno una larghezza difficile da essere vista da un satellite quale il meteosat".

La risposta contraddice i fatti. Le seguenti foto satellitari dimostrano che le SCIE CHIMICHE sono viste eccome da Meteosat et similia...

Nella totale indifferenza dei media e della buona parte della popolazione, si sta compiendo un genocidio.

I motivi di tutto ciò? Le teorie sono molte. Si possono fare solo supposizioni, visto che i diretti interessati negano l'evidenza e coloro che devono indagare, nicchiano. Fa specie proprio questo atteggiamento: ignorare e poi ancora ignorare. Se sono in pochi a protestare, perché reagire in malo modo? E' meglio ignorare, per far sì che l'argomento non diventi, involontariamente, di dominio pubblico.

Personalmente io protendo per una teoria in particolare.

Le sostanze di ricaduta mostrano la presenza di metalli adatti alla rifrazione dei segnali radio. E' per tale motivo che i voli avvengono a quote inusuali (non più di 6000 piedi - in certi casi anche 3000 piedi) ed è per tale ragione che ogni flottiglia di 4/10 aerei cisterna (nell'arco dell'ora e su di un'area di circa 25 miglia quadrate) percorrono rotte ad incrociarsi, sino a disegnare una sorta di rete nel cielo. Tale metodo creerebbe, di fatto, una sorta di mega antenna atta alla rifrazione dei segnali radio. E' curioso il fatto che i voli, a Sanremo, siano iniziati dopo l'installazione di antenne telefoniche(?) in varie zone della città.

Non si esclude inoltre lo sfruttamento di tale enorme antenna naturale per la propagazione dei segnali a bassissima frequenza (vedi progetto H.A.A.R.P.).

Faccio inoltre notare che i cieli di Washington, quelli del Vaticano, quelli di Roma (Quirinale ecc.), tanto per citare solo alcuni esempi, siano sempre sgombri da tali disegni creati in bassa atmosfera. E' anche presumibile che i nostri "dipendenti", siano protetti in qualche modo, dagli effetti di tali sostanze. In ogni caso, considerando il loro livello intellettivo e visto che essi stessi non sono gli artefici, ma solo gli esecutori (logisticamente ogni stato più o meno soggetto alla N.A.T.O. mette a disposizione aereoporti e personale civile per la manutenzione e la gestione dei voli segreti), non escludo che non arrivino a ragionare sufficientemente sugli effetti e le gravi conseguenze, sulla salute di tutti e sull'integrità degli equilibri ambientali a lungo termine di tali operazioni.

E' assodato (fonte attendibile) che a Sanremo ed in Liguria, nell'ultimo anno, i tumori sono aumentati del 60%. Negli Stati Uniti, laddove il fenomeno ha origine già nel lontano 1997, le malattie leucemiche ed altre patologie, sconosciute e non, sono aumentate in modo esponenziale. Solo se parliamo di Morbo di Alzheimer, questo incide sulla popolazione statunitense irrorata, in percentuale spaventosa, raggiungendo un incremento negli ultimi 10 anni, del 45%. Sia l'Alzheimer, sia il Parchinson, seppure non curabili, sono malattie degenerative delle cellule cerebrali definite "da Tossicità". E la tossicità, oltre che dai cibi (le sostanze di ricaduta vanno nelle acque, nei prodotti della terra ecc.) proviene soprattutto dall'aria che respiriamo ed assorbiamo tramite i pori della pelle.

Forse, quando tutti sapremo e saremo convinti che ciò che si afferma ora è corrispondente al vero, sarà troppo tardi.

Per concludere, riportandoci al tema del discorso con cui ho dato inizio al tema "U.F.O. e scie chimiche a Sanremo", sono certo che eventuali presenze aliene intorno alle aviocisterne, non siano casuali. Dubito che essi abbiano interesse per gli aerei di linea che trasportano passeggeri.

Spesso ci si chiede: "Ma se intendono nasconderci qualche cosa, perché non volano di notte?"

In effetti volano anche di notte. Se ne ode spesso il rombo sordo e, la mattina, se hanno volato nelle ore notturne, il cielo è già giallo, anche se non vi sono le classiche nubi. Nemmeno il sole, si intravvede. Ieri, ad esempio, hanno volato infilandosi nelle nubi presenti e quindi, in serata, il cielo era privo di nubi ma, come da mesi, è calata una fitta foschia, che limita la visibilità a poche centinaia di metri. E' questa Sanremo? Pare comunque non vi sia interesse a nascondere completamente i voli "chimici", forti del fatto che... "Ben pochi vivono con gli occhi rivolti al cielo e quelli che noteranno qualche cosa, scambieranno il tutto come normali voli di linea". I nostri governanti sanno bene (o almeno si illudono che sia così) che il popolo non è abbastanza dotato intellettualmente, da potersi rivelare un pericolo per il pieno svolgimento dei loro sporchi affari.

Il problema è che si è notato che i voli sono intensi in aree densamente abitate e sono più rari o assenti in aree poco popolate.

Ergo... il principale oggetto degli esperimenti è proprio la popolazione.

Le onde a bassissima frequenza servono ad effettuare esperimenti sul controllo della mente. Qui ci possiamo riagganciare alle abductions nelle quali si ha anche la presenza di militari.

Ci siamo mai chiesti come mai persone apparentemente innocue (e soprattutto loro - è evidente che se voglio far commettere un efferato omicidio su induzione mentale, ho raggiunto un maggior successo se questo individuo non è tendenzialmente un omicida), da un giorno all'altro fanno una strage di amici, conoscenti o estranei? Non tutti i casi, è ovvio, sono da includere nella teoria dei "candidati manchuriani", ma è ormai noto che esperimenti sul controllo delle menti hanno avuto luogo con successo già da almeno 30 anni.

Tutto arriva da lontano. Il controllo delle popolazioni si raggiunge tramite diversi mezzi e TUTTI hanno un solo fine ultimo: il dominio totale sulle menti.

Alcuni esempi:

a) Il terrorismo (inventato e gestito ad uso e consumo dell'occidente) ha permesso l'imposizione di leggi restrittive (vedi "Patriot Act" negli U.S.A e leggi simili in Europa). Se non vi fosse stato l'alibi del terrorismo, certe leggi non sarebbero state accettate dai cittadini. Risale al 1979 (se non erro sulla data) un documento Ufficiale, redatto e firmato da Cheney, nel quale si teorizzava l'ideazione di un evento catastrofico (del quale incolpare il nemico di turno) per poter attuare leggi come quelle poi messe in atto dopo il 9 11;

b) Io mi occupo, ahimé, di informatica e magari ho qualche informazione in più rispetto ad altri, ma penso che qualcosa saprete anche voi...
Palladium, poi trasformato (perchè il nome cominciava a diventare scomodo), in Longhorn e poi Windows Vista, prevedede i DRM (Digital Rights Management). In base a tale presupposto, tutti PC che avranno il nuovo SO installato, potranno interagire nascostamente con il produttore, con la Microsoft, con enti governativi ecc. Ogni operazione eseguita in locale e sul web, sarà sottoposta al chip "Fritz". Laddove il software o il materiale sul PC, non fossero rispondenti alle regole del DRM, l'utente verrà tagliato fuori. Molti PC e Notebook, in vendita da mesi, sono già adeguatamente predisposti al Trust Computing e ai DRM.

c) La sperimentazione dei microchip di identificazione e rilevamento che ora tutti i "cani domestici" devono avere sotto cute, è ora una realtà anche per i neonati (umani) olandesi. Negli Stati Uniti va di moda, tra gli ignari ed ingenui utenti informatici che abboccano, impiantare un microchip nella sottile membrana di pelle posta tra indice e pollice della mano sinistra. Il chip serve (ufficialmente) ad effettuare il login sulla postazione senza dover digitare la password di accesso ed a fruire di diversi servizi on-line e non, senza bisogno di fornire dati identificativi. Non si comprende che quei microchips non solo emettono, ma possono ricevere anche segnali dall'esterno, né più né meno degli impianti "alieni"(?).

Se gli impianti alieni, nonostante le prove addotte, sono ancora suscettibili di dubbi e tentennamenti sulla loro effetiva esistenza, non si può dire altrettanto per i microchips sottocutanei pubblicizzati come "il metodo migliore per affrancarsi da incombenze noiose quali digitare una password o un codice PIN", ma che in realtà sono solo il subdolo espediente per estendere a tutta la popolazione la diffusione dell'inquietante congegno elettronico;

d) L'incoraggiamento alla diffusione del "pagamento elettronico" (negli U.S.A. ha raggiunto l'85% degli scambi commerciali), porterà, a breve, all'imposizione del metodo transativo digitale, boicottando lo scambio delle merci con uso di denaro (molti negozi, negli states, non accettano più da tempo denaro contante). Perchè? Semplice: il pagamento con carta di credito o... Microchip sottocutaneo, permette di seguire passo passo, tutte le azioni, le esigenze, le preferenze e gli spostamenti del cittadino e permetterà di impedirne le azioni (idee, azioni, comportamenti non conformi alle esigenze del potere), semplicemente azzerandogli il credito. Basta un clic sul terminale, per far si che da cittadino con alcuni diritti, io diventi un reietto della società. Senza denaro (il contante non esisterà più), non si sarà in grado di far nulla, quindi si sarà portati, giocoforza, ad agire secondo certi dettami.

Gli esempi proseguirebbero, ma per brevità non vado avanti.

In definitiva. Il controllo delle popolazioni avviene seguendo diverse strade, più o meno apparentemente lecite, in tempi medio lunghi ed aumentando progressivamente l'incisività degli interventi. Le scie chimiche sono un tassello dell'ingranaggio e non vanno viste come fenomeno a se stante. Ecco perché è importante non farsi ingannare dalle apparenze e soprattutto... ecco perchè è importante parlarne. Mettere altri nella condizione di comprendere l'inganno, ci consentirà, forse, di impedire il completamento del progetto.

Purtroppo ci resta poco tempo e, personalmente, temo sia già tardi.

Una cosa è certa: "Non siamo soli in questa battaglia".

**Straker**

SITI ITALIANI DI SCIE CHIMICHE
Di seguito forniamo una lista di siti italiani che parlano di scie chimiche o che mostrano foto scattate in Italia.

BLOG

http://sciechimiche.blog.tiscali.it

http://album.foto.virgilio.it/sciechimiche

http://www.sciechimiche.comhttp://gracc.iobloggo.com/ http://www.vibrissebollettino.net/davidebregola

http://noemollica.blog.deejay.it/

SITI

http://www.usac.it/anomali/scie_chimiche.htm http://www.associazionesaras.it/Conferenze/DTestiConferenze.asp?IDTesti=301 http://www.acam.it/scie_chimiche.htm

http://www.pieroruzzante.it/discussioni/241103.htm

http://www.centrostudifortiani.it/scie.htm

http://www.leonardodavincics1.it/gallery.htm

http://www.croponline.org/sciechimiche.htm

http://www.mistic.it/dossierclima/sciechimichenew.htm

http://marros2004.altervista.org/
http://www.nexusitalia.com/index.html

FORUM

http://www.luogocomune.net

http://www.turistipercaso.it

http://it.groups.yahoo.com/group/scie_chimiche/ http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=13145&idd=2673 http://www.ultimobanco.it/SCIE+CHIMICHE&forum

SEGNALAZIONI

http://www.sorrisi.com/sorrisi/scheda/art023001027766.jsp

http://www.radiostereo5.info/web/images.asp?cat=30

http://www.camelotchronicles.com/2004/Testi/08txt4.htm

http://www.pointovu.com/index.php?notizia=05/04/14/5050583

http://www.anfara.splinder.com

26 marzo, 2006

Occhi come laser (tratto da "Incontri con esseri umanoidi" di Albert Rosales)

Sud est dell’Inghilterra, 11 febbraio 2006. E’ notte. Il testimone stava portando fuori l’immondizia, quando udì un rumore acuto, simile ad un brontolio. Scrutò il bosco che delimita il giardino, circondato da una staccionata e vide due grandi oggetti circolari che luccicavano e che sembravamo occhi di gatto, anche se erano di dimensioni molto maggiori e senza pupille. I bordi erano scuri. L’uomo accese la luce del giardino, mentre il suono diventava sempre più acuto tale da causare dolore ai timpani. Si avvicinò e gli parve che i cerchi luminosi avessero gli occhi sui lati e non sotto la fronte. Credette che la creatura fosse villosa o almeno sembrava avere una chioma o qualcosa di simile e che fosse alta sei o sette piedi. Spaventato, il testimone arretrò per correre poi a chiudersi a chiave in casa. Durante la notte, egli continuò ad udire il suono ronzante. Dopo aver acceso la luce, guardò fuori dalla finestra e vide una creatura graziosa, vagamente umana ed ingobbita che pareva librarsi nel campo di luppolo. Al mattino, quando l’uomo andò in giardino, trovò l’immondizia sparsa dappertutto. Anche la rete di recinzione della conigliera era divelta e piegata. Infine trovò rami spezzati sul terreno.

Kuala Pahang, Malaysia, 20 febbraio 2006.. Un pescatore, Ahmad Affendi, di ventidue anni, insieme con alcuni amici, trovò una piccola bottiglia sulla spiaggia. Dopo aver scosso il recipiente, egli si accorse che all’interno si trovava un esserino, di circa quindici centimetri. La creatura, dalla pelle verdastra e con gli occhi rossi, era immobile ed avvolta in un abito nero. Il testimone consegnò la bottiglia ad Ismail Omar che aprì il contenitore. Costui ha dichiarato che l’essere era ancora vivo. Quindi la bottiglia fu portata alla stazione di polizia dove gli fu consigliato di consegnarla ai responsabili del museo locale. Davanti al museo si accalcarono più di seicento persone per vedere la strana creatura, ma sfortunatamente, a causa di credenze superstiziose, qualcuno gettò in mare l’oggetto, meno di ventiquattro ore dopo il ritrovamento. È una credenza diffusa in Malaysia quella secondo la quale tali creature hanno un influsso malefico e non dovrebbero essere prese.

Traiguen, Cile, marzo 2006. E’ notte. In una strada isolata due agenti della polizia, che stavano pattugliando la zona vicino ad un passaggio a livello, videro due entità che non sembravano avere dei volti veri e propri, se si escludono gli occhi di un rosso scintillante, simili a laser. Gli umanoidi indossavano dei mantelli neri. Alcune persone in un’auto là vicina confermarono la testimonianza degli agenti, riferendo identici particolari.


25 marzo, 2006

Il nodo di Gordio

Absit iniuria verbis

Gordio fu il mitico fondatore del regno frigio e della città di Gordio. Qui si trovava il carro dall’uomo consacrato al dio Zeus, dopo che si era adempiuta una profezia: infatti, mentre egli stava coltivando un campo, un’aquila si era posata sul giogo dell’aratro. Secondo una profetessa, l’episodio significava che Gordio era destinato a diventare re dei Frigi, cosa che in effetti accadde. La corda che legava il giogo al timone del carro formava un nodo inestricabile, impossibile da sciogliere. Poiché l’oracolo aveva promesso il dominio dell’Asia a chi ci fosse riuscito, Alessandro Magno, giunto nella città nel 334 a.C., tentò di districare il nodo, ma, essendo vani tutti i suoi tentativi, lo tagliò con la spada. In seguito il re macedone conquistò l’Asia.

L’espressione “nodo di Gordio”, divenuta proverbiale, indica un problema di difficilissima, se non impossibile risoluzione. Nel mondo odierno, mi sembra che il nodo di Gordio per antonomasia sia la mancanza pressoché assoluta di conoscenza: per conoscenza non intendo certo l’erudizione utile al massimo per pubblicare qualche libro dotto ma vacuo, piuttosto la capacità di interrogare la “realtà” e sé stessi. Quest’attitudine a porre domande, tale inclinazione alla ricerca è l’esatto contrario sia di un accumulo di mere nozioni sia dell’acquiescenza ad un sapere tradizionale, trasmesso e recepito acriticamente. Le scuole, le università, le accademie, tranne qualche eccezione, non sono centri di elaborazione culturale, ma tetri templi dove, da secoli, sacerdoti del nulla, avvolti nelle loro vesti paludate, proclamano con infinita saccenteria dogmi, lanciando anatemi contro chi osa metterli in discussione.

Propongo qualche esempio: ormai biologi e filosofi hanno addotto prove ed argomentazioni per dimostrare che l’evoluzionismo darwiniano è soltanto una teoria ogni giorno più debole. Eppure gli ierofanti della “scienza”, indignati, continuano a bandire le idee di Darwin come verità inoppugnabili. A causa della loro pervicacia ed ottusità, a mala pena la teoria degli equilibri punteggiati di Eldredge e Gould, suscettibile di dare il colpo di grazia a Darwin, trova qualcuno disposto a prenderla in considerazione ed a svilupparla, forse perché se ne temono proprio gli sviluppi.

Dopo duemila anni, ancora “storici” e “teologi” di prestigiosi atenei si ostinano ad ammannire le loro risibili ricostruzioni ed esegesi su Cristo ed il “Cristianesimo”, mentre Donnini, che non ha titoli accademici, anzi forse proprio per questo, è ignorato o disdegnato e talora irriso, sebbene con precisione ripercorra eventi lontani e benché sappia leggere le fonti. Ho letto e riletto i saggi di Donnini, così come ho sviscerato i libri di Messori: obiettivamente non sono riuscito ad individuare nelle opere di Donnini neanche un errore grave, essendo le sue argomentazioni rigorose, documentate e consequenziali. (1)
Diversa è la situazione per quanto concerne figuri scaltri, subdoli e proteiformi come Socci. Costui, immerso nell’acqua stigia della sua tracotante ignoranza, vi pesca alghe putride ed assi marcescenti che esibisce come perle preziose, con il fine di soddisfare la sua illimitata vanagloria. Non esita a rinfocolare polemiche sul cosiddetto “scontro di civiltà”, a depredare saggi in cui “La primavera” del Botticelli è interpretata come raffigurazione del Paradiso terrestre dantesco, pur di portare l’acqua al suo mulino. Tutto per codesto Ser Ciappelletto contemporaneo fa alla bisogna: le profezie di Fatima e quelle di Medjugorie, ignorando il problema che ho definito delle due Marie (2); il frammento 7Q5, furbescamente gabellato come frase di un Vangelo di Marco anteriore al 70 d.C., il celebre dipinto del Botticelli, un Dante mal interpretato e punto compreso, un’interpolazione all’interno dell’opera di Giuseppe Flavio… Pseudo-intellettuali come Socci e tutti i loro fanatici adepti sono il vero ostacolo per una reale conoscenza: costoro abbrancati ai loro pregiudizi, come tanti pipistrelli vampiri aggrappati ai rami, sciamano dappertutto per suggere il sangue delle loro vittime.

Così, non ostante "le magnifiche sorti e progressive", l’umanità di oggi non è meno superstiziosa, rozza, sprovveduta rispetto, ad esempio, alla plebe romana blandita con panem et circenses. D’altronde… talis magister, talis discipulus. Non di meno le masse si possono scusare, poiché prive degli strumenti per comprendere avvenimenti e fenomeni culturali; persone come Blondet meritano comprensione e stima, perché almeno hanno capito i retroscena (non tutti) sul 9 11, le banche armate, il governo occulto, il terrorismo… Può darsi che un giorno, se non in questa dimensione spazio-temporale, in un’altra, apriranno gli occhi. È una questione di crescita spirituale. Invece gente in mala fede come Socci merita una totale censura, perché non solo affossa qualsiasi seria ricerca, ma avvelena le coscienze.

In fondo, però, anche costui è più da compatire che da condannare, in quanto è un codardo: infatti la conoscenza, quella che ti porta al cospetto di verità che non avresti mai voluto sapere, rima spesso purtroppo con sofferenza.

(1) Tale Shemlock, ad esempio, ha affermato che le ricostruzioni di Donnini non sono attendibili: per quale motivo non siano plausibili, però, non è lecito sapere. Come sempre, ci si limita a formulare dogmi, in cui bisogna credere per fede, essendo impossibile addurre anche solo qualche indizio che non sia infantile. A Donnini potrei affiancare decine di altri studiosi, ma è inutile citarli: infatti vengono criticati, senza che sia stata letta una sola riga dei loro testi.

(2) Vedi il testo Le due Marie, di prossima pubblicazione.

23 marzo, 2006

Un grido nelle tenebre (tratto da "Incontri con esseri umanoidi" di Albert Rosales)

30 gennaio 2006, Bragg creek, Alberta, Canada. Sono le due di notte. Due testimoni furono svegliati da un scricchiolio sui vetri della casa. Guardarono fuori e videro una ventina di minuscole luci nel cielo. I testimoni afferrarono la videocamera e cominciarono a filmare. Gli oggetti erano alti nel firmamento, si muovevano e si libravano liberamente in ogni direzione, una sopra l’altro a non molte miglia di distanza. Il fenomeno continuò per circa un’ora.

Quindi i testimoni si accorsero che gli oggetti diventavano più grossi, a mano a mano che scendevano verso terra. Dichiararono di aver manovrato la videocamera per inquadrare uno o due di quegli oggetti, ma le immagini realizzate sono di scarsa qualità. All’improvviso il crinale dei monti, distanti circa un miglio e mezzo in direzione nord, cominciò ad illuminarsi. Molti oggetti non furono più visibili. D’un tratto un forte vento cominciò a soffiare verso la casa, la luce iniziò a pulsare all’orizzonte e nuvole di fumo si levarono da quel chiarore. Uno dei testimoni tentò di usare il telefono, ma l’apparecchio non funzionava ed emetteva uno strano ronzio.

I testimoni si sporsero dalla finestra per vedere ed udire meglio. Udirono un ululato da far accapponare la pelle, diverso da quello di un coyote che essi conoscevano bene, ma quasi come una sirena. L’ululato fu seguito da un urlo da far agghiacciare il sangue, del tutto inumano. Il grido riempì l’intera valle. Ciò che accadde dopo fu inusuale nell’inverno del Canada, poiché cominciò a spirare una brezza calda da nord, il cui odore era simile a quello di plastica bruciata.

Quindi i due sentirono rumori sulle pareti dell’abitazione: clangori, stridii, schianti. Entrambi videro una figura alta e pallida, dagli occhi luminosi, che correva lungo il sentiero. Atterriti, si chiusero a chiave nell'abitazione. Guardarono fuori dove videro il fumo dileguarsi dal profilo delle colline e scorsero di nuovo le piccole luci azzurre che, librandosi, si alzarono nel cielo, rimanendo visibili ancora per un po’ di tempo.

Traduzione dall'inglese a cura di Zret.

22 marzo, 2006

Homo ludens

Perché Arabi ed Ebrei scrivono da destra verso sinistra? L’illuminante risposta di un discepolo è la seguente: “Perché sono più mancini.”

Tra le sette meraviglie del mondo antico, bisogna ricordare le celeberrime piramidi egizie di Gizah (Pronuncia ghisa). Chiede stupefatto uno studente: “Perché? Erano di metallo?”

21 marzo, 2006

Dante ed il veltro celeste


(…) Le interpretazioni relative al veltro dantesco devono essere rapportate anche alla raffigurazioni scultoree del Battistero di Parma. Nello stesso anno in cui nacque Federico II Hohenstaufen, il 1194, un misterioso costruttore di cattedrali affiliato alla corporazione dei Magistri Comacini, Benedetto Antelami, scolpì sul Battistero di Parma il profilo di un cane levriere. È, infatti, con l'immagine di un veltro che termina lo zooforo antelamico, cioè la serie di settantanove figure che circonda l'edificio e che include, tra i vari animali, anche quei tre in cui è destinato ad imbattersi l'Alighieri: la lonza, il leone, la lupa. Dante, com’è noto, si smarrisce nella "selva oscura" oltre un secolo dopo, ma sia le fiere, che ostacolano il suo cammino, sia il veltro preannunciatogli da Virgilio, sono visibili sul Battistero parmigiano.

Se ricordiamo che sovente i soggetti istoriati sulle cattedrali romaniche, ma soprattutto gotiche, hanno una valenza astrologica ed astronomica, non appare del tutto peregrina l’ipotesi secondo la quale le terzine dantesche del canto I, potrebbero adombrare un significato relativo alle costellazioni del firmamento, disegnando una sorta di mappa stellare in versi.

Gli animali descritti dal sommo poeta sono la lonza, il leone, la lupa ed il veltro. Consideriamo alcuni riscontri astronomici. Il Leone e la Lince sono visibili nel cielo di marzo verso sud, ai margini della volta celeste, in direzione est. Procedendo verso ovest, si possono osservare i Gemelli; più vicini all’equatore, splendono il Cane maggiore ed Orione. È evidente qualche simmetria tra il passo della Commedia ed il firmamento: al leone corrisponde l’omonimo segno dello zodiaco; alla lonza la Lince; il veltro si correla al Canis maior che comprende Sirio, un astro molto brillante; la costellazione dei Gemelli è riferibile all’autore stesso, nato sotto questo segno. Del resto a Castore e Polluce, i Dioscuri, allude probabilmente l’espressione “tra feltro e feltro”.

Bisogna ancora identificare la lupa del cielo. Le congetture sono due: la lupa è una costellazione considerata funesta oppure –ipotesi assai più probabile- essa, che incarna i vizi più turpi, non è degna di un habitat stellare, imperversando solo sulla terra; in quest’ultimo caso, la lupa è Roma, la sede di una Chiesa simoniaca, i cui rappresentanti sono avidi e corrotti.

Prendiamo in esame la prima possibilità: Orione, il Gran cacciatore, potrebbe evocare, in una certa misura, un lupo, se è attendibile l’etimologia che fa derivare il suo nome dal greco òros, monte. Il lupo, infatti, è un animale montano. Secondo R. Graves, in Egitto la costellazione fu poco chiaramente identificata con Seth, il dio malefico nemico di Horus, il protettore dei faraoni, anche se gli antichi Egizi videro in questo sistema stellare il dio Osiride, nume della fertilità e signore dei defunti. Resta il fatto che Orione, essendo un gigante, richiama il “gigante che con lei delinque”di Purg. XXXIII, 45. Inoltre Betelgeuse è una supergigante rossa di Orione. Il nome, che deriva dall’arabo, vale “casa del gigante”. Infine il violento eroe era nato, secondo una tradizione, in un otre che era stato sotterrato o, come gli altri giganti, dalla terra: Dante per bocca della sua guida, predice che il veltro riporterà la lupa nell’inferno donde era uscita.

La lupa potrebbe essere correlata con il Lupo, costellazione australe, inclusa già nel catalogo di Tolomeo, situata a sud della Bilancia, in ascensione retta fra lo Scorpione ed il Centauro.

Bisogna riconoscere, però, che tali argomentazioni hanno non pochi punti deboli: in primo luogo, la costellazione della Lince, molto allungata e poco appariscente, fu introdotta solo nel 1690 da Hevelius. È difficile che Dante la conoscesse, eventualmente attraverso un canale esoterico forse arabo; ancora più difficile che gli astronomi antichi e medievali avessero scorto in quel gruppo di astri un felino. I connotati negativi di Orione, benché presenti in qualche fonte, non sono così palesi da giustificare una sua demonizzazione ad opera di Dante, senza dimenticare che il Gran cacciatore non è un animale, ma un eroe di enorme statura. La costellazione del Lupo non appare molto significativa, inoltre è assai distante dalle altre e ciò sembra escluderla da uno schema stellare coerente.

Ci si chiede poi quale valenza astronomica possa avere una tale configurazione: si collega alla precessione degli equinozi o a qualche altro fenomeno? Indica forse delle ere? Singolare, a tale proposito, è la coincidenza tra il mese in cui comincia il viaggio di Dante e quello nel quale si possono ammirare nella volta notturna il Leone e la Lince, ossia marzo. Sirio, invece, lo sfavillante astro del Cane maggiore, si leva a metà luglio. Il cambiamento stagionale dalla primavera all’estate allude per caso, in un certo qual modo in ossequio alle profezie di Gioacchino da Fiore, al transito dall’era del Figlio, nato forse in primavera, all’età dello Spirito, nel cuore della luminosa estate?

La levata eliaca di Sirio, il 19 luglio, segnava per gli antichi Egizi l’inizio delle inondazioni che rendevano fertili le terre attraversate dal Nilo. L’inondazione potrebbe essere la metafora di un rinnovamento oppure potrebbe indicare il tramonto di una costellazione in un preciso periodo dell’anno? In quest’ultimo caso, a quale evento si deve collegare la scomparsa del gruppo di astri?

Stiamo, con questo studio, fornendo degli indizi di una presunta filigrana astrologico-astronomica, all’interno dell’allegoria che comprende le tre fiere ed il veltro: a mio parere, Dante potrebbe aver sceneggiato il dramma, tenendo conto anche di un quadro stellare in cui il Canis maior ed i Gemelli fronteggiano il Leone. Il veltro, salvatore dell’umanità, è il Canis Maior non distante dai Gemelli, che impersonano Dante. Molto ardua è l’identificazione della lupa, forse perché essa, come ho accennato, si aggira sulla terra, in quanto simbolo del mondo infero. A questa creatura ctonia pare contrapporsi la luce di Sirio, la stella più fulgida dell’intero firmamento, in cui gli Egizi vedevano Iside, la dea vergine sposa di Osiride. La devozione nei confronti di Sirio proseguì nel Medioevo sub specie Mariae: S. Bernardo da Chiaravalle, il monaco cistercense che dettò la regola dei Templari, riportò in auge il culto della Maria nascente, l’Iside che sorge, dedicandole le chiese borgognone e le cattedrali gotiche. Il cammino dei pellegrini verso S. Giacomo di Compostela, in Galizia, si iniziava quando sorgeva Sirio, la portatrice di fuoco, la stella del Mattino. D’altronde la preghiera alla Vergine di Par. XXXIII, 1-21, è pronunciata da S. Bernardo ed è da intendersi segretamente come orazione rivolta ad Iside.
La contrapposizione quindi tra Iside-Maria e la lupa è palese. Si considerino le seguenti terzine.

Ed una lupa, che di tutte brame
Sembrava carca ne la sua magrezza
E molte genti fe’ già viver grame,

Questa mi porse tanto di gravezza
Con la paura ch’uscia di sua vista,
Ch’io perdei la speranza de l’altezza…

… venendomi ‘ncontro, a poco a poco,
Mi ripigneva là dove ‘l sol tace.
Mentre ch’i’ rovinava in basso loco…

Il “basso loco” è l’inferno, lato sensu, in antitesi con il “sol”, la luce che s’irradia del Canis maior al quale ben si addicono “sapienza, amore e virtute”, in cui i commentatori vedono pressoché unanimi la Trinità. Trinità? Certamente, ma quella primigenia, la triade egizia formata da Osiride, Iside, cui era sacro il… cane, e Horo. Osiride è il dio che ha potere sovrano ed è creativo (secondo l’etimologia proposta da Osing); Iside è la dea che incarna, in qualità di sorella-moglie-madre, l’amore. Infine Horo, il figlio di Osiride e di Iside, venerato spesso sotto l’aspetto di fanciullo, è la potenza celeste e solare, ossia la virtù.

L’antitesi tra il fulgore di Sirio-Iside ed i tratti malefici e tenebrosi della lupa, fra il Cielo e l’Inferno, sono un aspetto simbolico di grande suggestione, sebbene si debba ammettere che l’esegesi astronomica del passo, allo stadio attuale delle conoscenze, sia più lambiccata che ingegnosa.
Mi sembra, però, indiscutibile la presenza di un elemento stellare: si pensi ai versi di Inf. I, 37-40.

Temp’era dal principio del mattino
E’l sol montava ‘n su con quelle stelle
Ch’eran con lui quando l’amor divino

Mosse di prima quelle cose belle…

Dante ricorda che si era smarrito nella selva verso l’alba, mentre il sole sorgeva nel segno dell’Ariete: secondo una credenza dei poeti pagani poi mutuata dai Padri della Chiesa, il mondo fu creato in primavera, stagione nella quale, stando ad alcune tradizioni dei primi secoli, nacque il Messia e in cui avvenne la redenzione dell’umanità con la morte e resurrezione di Cristo. Non si dimentichi, poi, che ciascuna cantica si conclude con la parola “stelle” anche a sottolineare la valenza simbolico-astrologica del viaggio compiuto dal poeta fiorentino dalla Terra al Cielo, attraverso il regno dei dannati ed il purgatorio. D’altronde, se si prescinde da tale ambito culturale, si rischia una lettura incompleta della Commedia, quantunque gli aspetti astrologici, diffusi specialmente nel Paradiso, situino il capolavoro di Dante in un orizzonte eretico, essendo tale disciplina incompatibile con il cristianesimo paolino, ostile a qualunque forma di magia e di divinazione.

Ancora un’osservazione: il Canis maior, da intendere sia come principio spirituale sia come costellazione, rincorre la lupa sulla Terra per ricondurla nell’Inferno. La lupa, facilmente associabile all’Urbe, come accennavo sopra, non può essere soltanto l’avarizia, ma pure la Chiesa di Roma, sentina, ricettacolo di ogni turpitudine e di laidi lenocini, richiamati dal vocabolo stesso che, come è noto, in latino significa “femmina del lupo”, ma anche “prostituta”. L’opposizione quindi è tra la Vergine del Cielo (Sirio-Sothis) e la meretrice del Mondo.

La mia impressione è la seguente: non solo la tecnica di versificazione della Commedia, come osserva il Fubini, si va perfezionando a mano a mano che l’Alighieri procede dai primi canti a quelli successivi, ma anche il disegno concettuale diviene via via più preciso. Nei versi presi in esame, la figurazione astronomica ed astrologica è solo abbozzata tramite il riferimento al mese di marzo ed al veltro celeste (Canis maior), all’interno di un quadro ancora provvisorio e parziale, quadro che, invece, è completato in modo da assurgere ad un mirabile planetario simbolico all’interno dell’ultima cantica, dove le simmetrie tra corpi celesti e significati sono perfette e trasparenti.

Il Paradiso dunque non è solo la sede dei beati ed emblema della perfezione iniziatica, come giustamente rileva l’acutissimo Guénon, ma pure il duat, il firmamento degli Egizi, in cui il re defunto, secondo le credenze dell’Antico Regno (2700-2195 a.C.), diventava una stella accolta e protetta da Nut, la dea della volta celeste.

Non è certo un caso se il viaggio oltremondano dell’Alighieri termina con la parola “stelle”, che non costituiscono solamente la meta allegorica dell’itinerarium mentis in Deum, ma anche le lettere di un alfabeto astronomico ed astrologico senza dubbio di ardua decifrazione, ma dal cui studio non si può prescindere, se si vuole comprendere il significato di una veneranda ed antichissima tradizione.


Fonti:

A. B., Note sul levare eliaco di Sirio, 1995

Censorino, De die natali, a cura di V. Fontanella, Bologna, 1992

R. Graves, I miti greci, Milano, 1963

R. Guénon, L’esoterismo di Dante, Roma

C. Mutti, Carlo Troya e il veltro allegorico di Dante, 2005

F. Villa, Gli Indoeuropei e le origini dell’Europa, Bologna, 1997

Zret, Il 666 è un numero d’uomo, 2006


Testi di consultazione:

Dizionario illustrato di mitologia classica, a cura di P. Crescini, L. Della Peruta, F. Fava, Milano, 1985

Enciclopedia di astronomia e di cosmologia, a cura di John Gribbin, Milano, 2005

Enciclopedia dell’antichità classica, Milano, 2000

Enciclopedia storica, a cura di M. Salvatori, Bologna, 2001

Grande enciclopedia illustrata dell’antico Egitto, a cura di E. Bresciani, Novara

20 marzo, 2006

U.F.O.

Il video che vi propongo, girato a Sanremo il 12 marzo 2006, non penso dia adito a dubbi.

Clicca QUI.

**Straker**

19 marzo, 2006

Terra e pace

19 marzo 2006: è l’anniversario dell’aggressione statunitense all’Iraq. Sono numerose le manifestazioni che sono state organizzate per protestare contro la prosecuzione di questo scellerato conflitto che ha provocato la morte di migliaia di iracheni, soldati della coalizione, devastazioni, inquinamento ambientale a causa dei proiettili contenenti uranio impoverito. Tra l’altro, le correnti atmosferiche hanno portato le microscopiche particelle radioattive anche in Europa.

È giusto e doveroso mostrare il proprio dissenso, la propria riprovazione nei confronti di una politica sanguinaria perseguita dalle tre malefiche B, ma bisogna sia chiaro una volte per tutte che costoro sono soltanto degli esecutori per quanto cinici e spietati, poiché i mandanti sono altri.
È giusto e doveroso inalberare cartelli in cui compaiono, in caratteri cubitali, frasi di condanna delle guerre che si combattono in molte aree del pianeta, ma è necessario pure gridare la propria indignazione contro il terrorismo di stato, ossia contro tutti gli attentati orchestrati e compiuti dalle élites con la longa manus dei servizi segreti, dal 9 11 (New York) al 3 11 (Madrid), dal 7 7 (Londra) all’11 9 (Giordania)...

Non è accettabile che si distingua tra le vittime di bombardamenti e le vittime di attentati “suicidi”: infatti i poteri oscuri che fanno divampare ed alimentano le conflagrazioni belliche sono gli stessi che ideano e perpetrano le carneficine nelle stazioni ferroviarie, nelle metropolitane, dirottano gli aerei per farli schiantare contro gli edifici, indottrinano ed armano i kamikaze, fanno esplodere moschee e sedi di ambasciate.

Una vera manifestazione per la pace deve individuare con chiarezza, senza ambiguità, i signori della guerra, che, non di rado, coincidono con coloro che si atteggiano orgogliosamente a paladini della “democrazia”, della sicurezza, del dialogo tra le civiltà. Una vera manifestazione per la pace deve additare all’opinione pubblica i responsabili dello sfacelo in cui versa il pianeta: non solo la vituperata NATO, ma anche l’ONU tanto ingenuamente celebrata. Non ci si deve accanire contro gli Stati Uniti d’America tout court, in quanto gli statunitensi sono vittime, come in quasi tutto il mondo, di governi corrotti, infami e criminali. Non è un caso se ignari cittadini statunitensi furono negli anni ‘50 del XX secolo usati come cavie per verificare la nocività delle radiazioni nucleari, così come, dalla metà degli anni ’90 ad oggi, sono avvelenati con le scie chimiche.


È ora, infine, di battersi non solo per i diritti e le libertà dei popoli vessati e martoriati dalle cricche dei prepotenti potenti, ma anche, superando un logoro antropocentrismo, per migliori condizioni di vita per gli animali e le piante di Gaia.

Osserviamo il precetto biblico: “Rispetta il padre e la madre”. La madre è la Terra, genitrice di tutti gli esseri viventi.

Nuovo video sulle scie chimiche

E' bene che le coscienze si sveglino. Propongo un altro eloquente filmato da vedere e far vedere.

Per visionarlo, cliccare
QUI.

**Straker**

18 marzo, 2006

Scie chimiche: realtà, non fantasia

Il breve documentario Scie chimiche: realtà, non fantasia vuole essere un contributo affinché questo problema, che purtroppo è ignorato o trattato in modo distorto, diventi sempre più un tema all’ordine del giorno. È necessario adoperarsi per aprire una breccia nel muro del silenzio, attraverso una capillare azione di informazione: per questo motivo tutti i visitatori sono invitati a divulgare dati ed immagini sulle scie chimiche. Quanto più si diffonderà la vera informazione, secondo che crescerà la consapevolezza su tale questione e sulle molte altre ad essa in qualche modo collegate (controllo del clima, 11 settembre, terrorismo di stato, guerre permanenti, banche armate, globalizzazione economica e politica…), tanto più avremo delle possibilità di difendere le libertà conculcate, in primo luogo la libertà di non credere alle bugie dei potenti, i diabolici ed invisibili burattinai.

Il video, che presenta brevemente ma in modo chiaro la situazione relativa alle scie, indicando le sostanze che vengono diffuse con le aviocisterne, contiene anche un elenco di siti e forum inerenti al problema. Per ogni delucidazione ed approfondimento, si invitano tutti i lettori a visitare questi portali e ad iscriversi ai forum di discussione per contribuire con testimonianze, fotografie e filmati.

Cliccare QUI per visionare il filmato.

Quanti volessero usufruire dell'intero materiale raccolto (circa un'ora), disponibile ad alta definizione e su formato DVD, potranno contattarmi all'indirizzo posto in home page.

16 marzo, 2006

Nuovi avvistamenti U.F.O.

Nuovi avvistamenti del 13 marzo 2006

Vi propongo alcuni fotogrammi, tratti dal filmato girato alle 13:01, della durata di alcuni minuti, durante il quale sono stati visti e ripresi diversi oggetti volanti non identificati. Non è un caso che tali avvistamenti si verifichino in concomitanza dei continui voli ad opera delle aviocisterne riadattate per irrorare di sostanze nocive le città del mondo.

Amimazione in formato MOV (richiede plugins di Quick Time Player)

I filmati integrali (su supporto e formato DVD) sono a disposizione di quanti intendessero verificarne l'autenticità o utilizzarli in trasmissioni TV a tema scientifico. Sono fatti salvi i diritti sul materiale medesimo.

**Straker**

15 marzo, 2006

La risposta

Credo quia absurdum. (Tertulliano)

Di fronte agli eventi spaventevoli cui siamo costretti ad assistere e che sempre più condizionano la vita di ognuno di noi, molti si domandano quali possano essere le cause di tutti gli atti terroristici, delle guerre, delle distruzioni… che insanguinano e devastano il pianeta.


Carestie mietono vittime in moltissimi paesi del Terzo mondo, le foreste pluviali, con le loro specie animali e vegetali uniche e preziose, sono incendiate, i fiumi ed i mari sono avvelenati dagli scarichi industriali, l’aria è ammorbata dai fumi delle ciminiere, dal benzene, dalle scorie radioattive, dalle sostanze chimiche distribuite per mezzo di aviocisterne che sorvolano ampie regioni della terra.

Un tempo molti reputavano che gli uomini politici fossero incompetenti od inclini al nepotismo o alla baratteria. Non è così: oggi, infatti, qualcuno comincia a comprendere che…

Un tempo la gente credeva che le chiese fossero, nonostante l’indegnità di qualche loro esponente, delle istituzioni volte a diffondere la pace tra i popoli ed a lenire le sofferenze dei derelitti e dei diseredati. Non è così: oggi, infatti, alcuni cominciano a capire che…

Un tempo si pensava che i problemi che affliggono l’umanità fossero di ardua risoluzione, laddove essi sono creati ad arte dalle élites dirigenti per i loro turpi, abominevoli, inconfessabili fini.


Quali sono questi fini? Il dominio economico di Gaia? Certamente, ma anche qualcos’altro. Il potere? Senza dubbio, ma pure qualcos’altro. Il controllo delle coscienze con lo scopo di accrescere sempre più l’egemonia? Sicuramente, ma anche qualcos’altro? Che cosa?

Per rispondere non sono sufficienti gli schemi interpretativi abituali, quelli marxisti, ad esempio, né bastano le categorie aristoteliche, i modelli scientifici classici: per rispondere è necessario immaginare l’impossibile, l’assurdo, l’inverosimile, superando paradigmi logico-concettuali obsoleti e del tutto inadatti per afferrare l’inafferrabile.

Se compiremo questo salto, allora molti segreti saranno rivelati, anche se difficilmente troveremo una risposta, poiché la vera risposta non esiste.

U.F.O. a Sanremo. Gli avvistamenti si susseguono

Propongo alla vostra attenzione un fotogramma del terzo di cinque video girati tra il 7 ed 14 marzo 2006, nel quali compaiono misteriosi oggetti volanti che... sembrano molto interessati ai voli clandestini (ad opera di KC-135, DC-10, DC-9) rilascianti sostanze chimiche sconosciute sui cieli di tutto il mondo, ivi compresi quelli sopra Sanremo: la città del festival, delle scie chimiche ed ora anche degli U.F.O.
**Straker**

13 marzo, 2006

U.F.O. e scie chimiche a Sanremo


Sanremo, 7 marzo 2006. Con lo scopo di documentare in modo inoppugnabile il sorvolo ad opera di aerei che, attraverso appositi erogatori, rilasciano nell’atmosfera sostanze chimiche da ritenersi, con ogni probabilità, nocive sia per l’ambiente sia per le persone, vengono girati dei filmati per mezzo di una videocamera portatile digitale.

Nei giorni successivi vengono girate altre riprese.

Allorquando si visiona il girato, ci si accorge che, oltre ai velivoli ed alle lunghe e sfrangiate scie, si notano degli oggetti presumibilmente sferici che evoluiscono nello spazio aereo circostante l’apparecchio, talora dirigendosi a velocità formidabili verso la parte anteriore della fusoleria, per poi schizzare via, con movimenti repentini, traiettorie zigzaganti, in ogni caso del tutto diverse da quelle degli aeromobili terrestri. Talvolta gli U.F.O. sembrano seguire il velivolo, percorrendo una direzione analoga. In alcuni fotogrammi gli strani ordigni volanti, di forma sferica o discoidale, appaiono in formazione. Talora si possono osservare degli oggetti più piccoli come espulsi tutti intorno dagli altri.
Si propongono dei fotogrammi ed altro materiale relativi ad uno degli avvistamenti. In questo caso si produce il terzo filmato risalente al 12 marzo 2006, insieme con alcuni spezzoni tratti dal video.

12 marzo, 2006

La flotta di Aldebaran

Il 12 marzo 1958 il medium Richard Miller dichiarò di aver captato un messaggio telepatico da un alieno di nome Kla-la, che disquisì sulle piramidi egizie in termini, per quei tempi soprattutto, sbalorditivi. L’essere affermò che una flotta galattica, proveniente da Aldebaran, nella costellazione del Toro, era approdata in Egitto, dove aveva costruito la Grande piramide. Non solo, KLa-la precisò che i visitatori erano intervenuti con un generatore di particelle per limitare un allarmante grado dell’inclinazione dell’asse terrestre e per creare situazioni climatiche più favorevoli nel periodo seguente l’ultima glaciazione.

Queste affermazioni appaiono meno bizzarre di quanto si potrebbe pensare, alla luce di recenti studi ed acquisizioni: geologi, archeoastronomi ed archeologi propendono per una nuova datazione del complesso di Gizah o, per lo meno, della Sfinge, collocata tra XI e VIII millennio a. C. Inoltre le accurate ricerche condotte da C. Malanga sulle esperienze di presunti rapiti hanno consentito allo studioso di individuare le costellazioni d’origine degli extraterrestri implicati in interferenze con gli umani: il Toro, Orione, il Drago. Infine la notizia relativa agli interventi per dominare il clima si riallaccia al progetto HAARP, il nefasto sistema congegnato negli Stati Uniti d’America, per modificare le condizioni meteorologiche.

Il messaggio di Miller ha un precedente nell’ambito del nazismo occulto: Karl Haushofer nel 1919 fondò la Vril Gesellschaft, una società esoterica, al cui interno operarono due sensitivi, la croata Maria Orsic, ed un certo Sigrun. Essi ricevettero una comunicazione telepatica in cui si fornivano istruzioni per costruire una macchina del tempo o un ordigno volante. L’informazione, che veniva da Aldebaran, comprendeva pure la storia di due razze abitanti su pianeti orbitanti attorno a questa stella. Quando quelle civiltà vennero a sapere che il loro sole si sarebbe espanso, organizzarono, 500 milioni di anni fa, un’evacuazione di massa e si diressero verso il pianeta Mallona, di cui rimane la fascia degli asteroidi tra Marte e Giove, poi si trasferirono sul pianeta rosso, infine sulla Terra, dove vennero in contatto con le popolazioni presumeriche.




Fonti:

M. Barbetta, Aldebaran e le Pleiadi, 2004

C. Malanga, Alien cicatrix, 2005

G. Terzoli, D. Marchesini, Il codice degli dei, 2004


Nota: la suggestiva immagine abbinata al testo è opera di Straker (pseudonimo), che ringrazio per la collaborazione.

09 marzo, 2006

La stella

Il celebre racconto di Arthur C. Clarke, intitolato La stella, narra di un’esplosione di un astro intorno all’anno zero. L’esplosione distrugge i pianeti del sistema con le civiltà che vi si erano sviluppate. La conflagrazione è visibile sulla Terra come l’astro che indica ai Magi il luogo in cui è nato il Salvatore.

Alcune migliaia di anni dopo un astronomo, appartenente alla Compagnia di Gesù, parte dalla Terra per una missione scientifica volta a studiare un ammasso denominato Phoenix. L’astronave, su cui viaggia un’equipe di ricercatori, raggiunge la nebulosa generata da un’immane catastrofe cosmica: approdato su un corpo celeste disabitato, il religioso scopre un congegno elettronico in cui sono registrate le informazioni di una civiltà annichilita dal collasso della stella. Allora sgomento capisce che la “cometa” della Natività, mentre indicava ai saggi orientali Betlemme, inceneriva gli evoluti abitanti di un pianeta distante migliaia di anni-luce.

La novella può, in un certo senso, sembrare quasi blasfema, poiché il protagonista comprende che Dio forse non esiste o, se esiste, gioca a dadi con l’universo, noncurante del destino delle creature che popolano le galassie. La fede dello scienziato, di fronte all’incomprensibile assurdità degli eventi, vacilla pericolosamente. Ciò che mina la fede è proprio la concomitanza tra l’apparizione della stella che annuncia la nascita di Cristo e l’annichilimento totale di una splendida civiltà.

Il testo si conclude con queste accorate parole del religioso: “Signore, perché avete gettato popoli così belli nella fornace ardente, per far brillare su Betlemme lo splendore della loro fine?”

In realtà l’autore, alieno da ogni polemica anticristiana e lontano da un grossolano ateismo, s’interroga sull’enigma del male o, forse, sull’imperscrutabilità delle decisioni divine, che, anche quando sembrano contraddittorie ed inesplicabili, adombrano un senso recondito. Infatti le verità ultime, se esistono, sono sepolte nell’abisso profondissimo del silenzio. Le domande sul dolore, sulla morte, sull’ineluttabilità degli eventi echeggiano negli spazi bui, gelidi e sterminati dell’universo, perdendosi come “la cenere degli astri”.

Un racconto come questo, nonostante le apparenze, è permeato da un afflato spirituale: credo che siano molto più spirituali quegli artisti e quelle persone che, tormentate dal dubbio, cercano una risposta, un significato trascendente rispetto a chi, invece, è convinto di possedere la “verità” e, a causa della sua fede tetragona ma ottusa, ignora il brivido del mistero.


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