30 giugno, 2006

Frammenti di verità nascoste

Absit iniuria verbis

Il capitolo decimo quarto del Vangelo ascritto convenzionalmente a Marco, vv. 43-52, narra la cattura di Gesù, in seguito al tradimento di Giuda, per opera di un manipolo di uomini armati, intanto che egli si trova in un podere detto Getsemani. Una turba munita di spade e di bastoni, mandata, secondo l’evangelista, dai Sacerdoti, dagli Scribi e dagli Anziani, al segnale convenuto, il noto bacio del traditore, cattura il Messia, mentre uno degli astanti, sfoderata la spada, taglia un orecchio al servo del Sommo sacerdote. Gesù, senza opporre resistenza si consegna ai soldati, riconoscendo che, nell’arresto e nei tragici eventi successivi, si adempiono le Scritture. Mentre gli apostoli del Maestro si dileguano, l’autore indugia su un singolare episodio che è opportuno riportare integralmente: “Vi fu, però, un giovanetto che lo seguiva, avvolto in lenzuolo sul corpo nudo e lo presero. Ma lui, lasciato il lenzuolo, scappò via nudo”.

Questa breve scena richiederebbe un’analisi approfondita ed un discorso coerente, ma, per evitare che legioni di integralisti mi assaltino per aver profanato il tempio della loro religione, l’unica vera religione, mi vedo costretto ad esprimermi per speculum et in aenigmitate. È strano, però, come tutti questi fondamentalisti, usi a dormire sonni catalettici, quando si accenna a qualche problema serio e li si esorta non dico ad agire, ma almeno a prendere posizione ed a far sentire la loro voce, non appena si sfiorano certi temi, si destano dal loro letargo e, simili ad un’orda di demoni inferociti, si avventano contro chi osa contraddire i loro miseri, insipidi dogmi. È accaduto, per esempio, con la pubblicazione del romanzo di Dan Brown, Il codice da Vinci, ma soprattutto con la proiezione nelle sale cinematografiche dell’omonima pellicola. I fanatici si sono strappati le vesti, hanno gridato anatemi, bruciato copie dell’opera di Dan Brown, invocato la censura, spronato i cattolici a boicottare il film in ogni modo. Una sarabanda per nulla!

Per il resto costoro (mi riferisco alle gerarchie ed alla maggioranza dei fedeli: non intendo generalizzare) accettano tutto: più che fatalisti, sono passivi, inerti, mummificati. Le guerre insanguinano il pianeta, le scie chimiche avvelenano le persone e l’ambiente, le banche e le multinazionali depredano ed affamano intere nazioni, le organizzazioni internazionali distruggono le libertà… ma il sommo orefice e la sua claque sono capaci solo di pronunciare qualche banale ed insincera parola di circostanza desunta dal libro Cuore o dalla carta dei cioccolatini. Per costoro i problemi reali, nel migliore dei casi, sono argomenti salottieri. Se, però, osi lambire temi quali gli embrioni, l’aborto, la famiglia, l’eutanasia, l’interpretazione della Bibbia e la storia del Cristianesimo, la religione inventata da Shaul-Paolo, apriti cielo: succede il finimondo.

Quindi – dicevo – sono obbligato ad accennare in modo un po’ ermetico. Che cosa sta facendo il giovanetto avviluppato solo in un lenzuolo insieme con gli apostoli ed i seguaci del Messia, di cui almeno uno, come si deduce dal testo, è armato? Chi è? È un iniziando del Maestro? Iniziazione: misteriosi rituali forse di origine egizia o qualcos’altro… Qualcuno lo afferra, ma il giovane, liberatosi del lenzuolo, riesce a fuggire. Ha qualcosa d’incongruo questo personaggio: se il Messia, come è probabile, sta organizzando una rivolta contro i Romani, abortita sul nascere per la delazione di qualcuno, che senso ha celebrare un rito di affiliazione? Non è certo il momento più idoneo. Quel giovane è forse "il discepolo che Gesù amava", ossia quasi certamente Lazzaro? Sono domande destinate a rimanere senza risposta, perché il falsario che provvide a rimaneggiare il Vangelo attribuito a Marco, senza dubbio censurò, contraffece, tolse, aggiunse a tal punto che è un miracolo se questo lacerto di una verità oscurata si è salvato attraverso i secoli ed è giunto sino a noi.

Il biblista statunitense Morton Smith è al centro di uno scandalo, perché sembra che il Vangelo segreto di Marco da lui scoperto sia, in realtà, un falso. Tuttavia le cerimonie d’iniziazione, espulse dalla porta con la dimostrazione che Smith è ricorso ad una truffa, rientrano dalla finestra, se si legge il testo canonico. Infatti molte verità, soprattutto quelle scomode, si nascondono tra le pieghe della menzogna e, prima o poi, grazie ad un raggio di luce dall’obliquità adatta, finalmente si possono intravedere.

3 commenti:

  1. Ho letto da qulche parte,se non erro M.Craveri, che il giovinetto altri non era che Giovanni,con cui pare ci fosse un rapporto "particolare"!
    ...o di predilizione aggiungerei io!
    ...o era Lazzaro appena risorto che ha abbandonato il lenzuolo-sudario?...sorridi,dai!
    idea tutta mia da confutare!
    Stiamo 2 a 0....una passeggiata....
    ITALIA FORZA!...CHE E' FATTA!

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  2. Secondo me, potrebbe essere Lazzaro, forse cognato del Messia. Questo spiega perché questo importante personaggio figuri nel Quarto vangelo e, apparentemente, non compaia negli altri. Rapporto "particolare"? Alcuni studiosi ne sono convinti, ma rimanga inter nos. Ciao!

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  3. Addenda. Se noti l'immagine che ho scelto, vedi Lazzaro nel celebre affresco di Giotto. Sì, il giovinetto era Lazzaro, il cognato del Messia. Ciao!

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