19 ottobre, 2006

Il Regno dei cieli

Il Regno dei cieli è disteso a terra e gli uomini non ci badano. (Vangelo di Giuda Tommaso)

La riflessione riportata in epigrafe è, senza dubbio, alquanto esagerata, poiché la vita, anche quando non è afflitta da problemi più o meno gravi, è difficile e perché la natura è intrinsecamente irrazionale. Purtuttavia il Messia (sacerdotale?) non aveva torto quando, invece di prospettare una felicità in un’altra dimensione, esortava i discepoli ad assaporare quelle gioie che un’esistenza semplice può (avrebbe potuto) offrire.

È sconcertante riflettere su quanto nietzchiano sia il pensiero del “Cristo”, quello vero, non quello creato o adulterato dalle Chiese paoline: come il filosofo tedesco, il Maestro del Vangelo attribuito a Giuda Tommaso, reclama una “fedeltà alla terra”. Inoltre egli non promette una salvezza futura, ma invita a vivere il presente, conciliando gli opposti; esige poi un atteggiamento di costante ricerca volto a conoscere e ad apprendere. Nulla di più lontano dal Cristo-vittima, ipostasi di un Dio crudele, idea poi atrofizzatasi negli assurdi dogmi niceni e post-niceni.

Il pianeta terra non sarebbe certo un paradiso, ma un luogo in cui vivere, riuscendo ad essere felici qualche volta, se “dèi” oscuri e uomini ancora più oscuri non lo avessero trasformato in un mattatoio: l’esortazione al vegeterianesimo del Messia è stata ignorata. L’invito a non idolatrare la ricchezza è caduto nel vuoto: ecco allora un mondo dominato dal dio denaro, dove, a causa delle banche e della truffa del signoraggio, i lavoratori sono costretti ad impieghi ed attività alienanti per trenta, trentacinque anni con la speranza vana di un’irrisoria pensione. Ecco allora le guerre, le distruzioni, le carneficine, perché, invece di ascoltare la voce del Maestro, abbiamo accettato di sopravvivere in una prigione dalle sbarre invisibili. Abbiamo rinunciato alla conoscenza: preferiamo ingannare noi stessi e credere che la verità sia questo velo illusorio. Ringhiamo contro chi, squarciando il velo, ci mostra altri scenari, talora sconvolgenti. Siamo deboli, pusillanimi, pigri: meglio trascorrere le serate dinanzi alla scatola diabolica che ci mostra partite di calcio e spettacoli di “realtà”, piuttosto che cercare di scoprire che cos’è veramente la realtà.

Siamo noi che vogliamo essere sudditi. Siamo noi che non vogliamo regnare, perché per regnare, come dice il Messia, bisogna stupirsi, restare anche sbigottiti. “Chi avrà trovato, si meraviglierà ed essendosi meravigliato, regnerà”.

Noi, però, abbiamo scelto di rimanere schiavi.

4 commenti:

  1. Esattamente. Siamo troppo dipendenti dal sistema per poterci rendere conto che abbiamo la forza di ribellarci ad esso (ovviamente questo vale per le masse, non per i singoli individui). Se riusciremo a liberarci dal giogo dell'ignoranza allora ci sarà una speranza per questo nostro mondo.

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  2. Mi chiedo:come si può sperare in un cambiamento di massa? L'umanità sta camminando dritta dritta nella bocca dell'Ade,come zombie, senza rendersene conto.
    C'è l'1% che si è svegliata dal torpore finalmente,si è resa conto di dove sta andando veramente, e si sbraga per avvertire gli altri del pericolo senza riuscirvi.
    Vengono presi per pazzi, perchè solo i pazzi possono immaginarsi come reale un mondo cosi diverso da quello della vita quotidiana.
    Siamo destinati a seguire gli altri...sperando che qualcosa accada.

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  3. A questo punto mi chiedo come sia possibile che l'1 per cento dell'umanità non sia ancora lobotomizzato, nonostante il condizionamento capillare, costante, plurimillenario, invasivo, ininterrotto. Un saluto a tutti.

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  4. "Il Regno dei cieli è disteso a terra e gli uomini non ci badano. (Vangelo di Giuda Tommaso)"
    Avete letto il Vangelo di Tommaso per intero?
    E' vero che ci sono molte interpretazioni valide canoniche o meno, cmq io vorrei qui lanciare uno spunto di riflessione alternativo:
    per Regno dei Cieli non si intende un posto " al di fuori " della Terra ma appunto, come dice il testo, disteso a Terra. Il regno dei cieli in realtà non è altro che un'altra dimensione presente intorno a noi ma che non vediamo ( "e gli uomini non ci badano" ).
    Non la vediamo ma ciò non significa che non possiamo farlo: per farlo ovviamente bisogna rendersi sensibili a vibrazioni più sottili con l'uso di pratiche quali la meditazione, per esempio.
    Per ultima cosa: l'uomo è schiavo perchè non sa amministrare la sua Volontà. Come tutte le cose, si può imparare a fare anche questo.
    Ciao

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