07 febbraio, 2007

L'iscrizione marziana

Il sito ufoonline.altervista.org ha, nei giorni scorsi, ripreso la notizia di un’epigrafe individuata dalla N.A.S.A. sul suolo di Marte nel dicembre del 2005. La scoperta fu divulgata da una rete nazionale, ma poi, come spesso avviene, calò il silenzio sull’intera faccenda. Recentemente l’ingegner Ennio Piccaluga, autore di un libro intitolato Ossimoro Marte, ha annunciato che, collaborando con il semiologo Patsy Nicolas Di Falco, è riuscito a decifrare il testo.

Secondo il semiologo, l’iscrizione potrebbe essere composta in una lingua simile a quella parlata dagli abitanti di Mohenjo Daro e Harappa, città occupate intorno al III millennio a. C. da una popolazione di origine sumera. Si tratterebbe di un idioma che presenta affinità sia con quello dei Sumeri sia con il sanscrito. Sul prossimo numero della rivista Area 51 sarà pubblicata la decifrazione del breve testo, decodificazione eseguita dal glottologo Di Falco e dall’ingegner Piccaluga.

In ogni caso, qualora si appurasse che veramente la scritta fu scoperta sul pianeta rosso, risulterebbero almeno in parte corroborate le ipotesi di quegli studiosi che prospettano un’origine esogena di alcune culture terrestri del Medio Oriente. Stando a questi ricercatori, Marte avrebbe giocato un ruolo in un lontanissimo passato, o come avamposto o come pianeta di transito di una civiltà esterna.

Bisognerà anche considerare il grado di attendibilità filologica e glottologica dell’interpretazione proposta da Piccaluga e da Di Falco nonché, ammesso che l’epigrafe sia autentica e non il risultato di un fraintendimento di segni naturali, la procedura adottata per la lettura del testo.

Sembra comunque che siamo vicini ad una svolta nell’ambito della clipeologia, ma anche per quanto attiene alla storia umana. Potrebbe rivelarsi una svolta decisiva ed inquietante… censura permettendo.

Fonti:

G. Devoto, Avviamento all’etimologia italiana, Milano, 1979

A. F. d'Olivet, La lingua ebraica restituita
E. Piccaluga, Ossimoro Marte, Diegaro di Cesena, 2006

6 commenti:

  1. Penso che l'indirizzo giusto del sito sia questo:

    http://ufoonline.altervista.org/

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  2. Ciao, hai ragione. Grazie della correzione.

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  3. Ho acquistato domenica scorsa l'ultimo numero di Area 51 ed ho visto gli articoli di Ennio Piccaluga e P. Nicola Di Falco.
    Pare che la monumentale iscrizione fotografata sia imparentata con il proto sanscrito ed il sumero. Gli autori in questione hanno così aggiunto un ulteriore tassello alla nozione peraltro assodata che Marte abbia ospitato civiltà imparentate con razze antchissime ubicate nel Medio Oriente Antico nonchè del Centro America. Troppi sono ormai i dati che depongono in tal senso, in primis le ormai classiche deduzioni ed interpretazioni di Richard Hoagland che testimoniano la presenza sul Pianeta Rosso di una geometria proto-pitagorica ante litteram che veniva pedissequamente seguita nelle creazioni urbanistiche della civiltà che colà fiorì.
    Non escludo che la Terra di quelle epoche e Marte fossero alquanto più vicini di quanto non siano al momento. Se la teoria della configurazione polare primordiale dei Pianeti è vera - non so se ti sei mai imbattuto in simile argomento, Zret, ma personalmente lo trovo affascinante - allora sarebbe stato relativamente più facile, con gli strumenti di volo adeguati, passare da un pianeta all'altro.
    Ciao.

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  4. Ciao Paolo, ho letto che un tempo anche Venere era più vicino alla Terra. Inoltre è l'unico pianeta che ha un moto inverso a quello degli altri pianeti. Credo che un antico popolo potesse passare da un pianeta all'altro con relativa facilità. Forse Marte fu abbandonato a causa di cambiamenti climatici... e vennero qui.
    Ciao e grazie.

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  5. Ciao a tutti. Se vi interessa approfondire una suggestiva Teoria vi segnalo la mia "follia planetaria" : Terra e Marte nacquero come originario "sistema binario pianeta-pianeta". Rammentiamo tra l'altro che Richard Hoagland ipotizzò un sistema "ternario" Terra-Luna-Marte. John Ackerman ipotizzò una serie di "catture-rilasci" di Marte da parte di Proto-Venere con la Terra. Tom Van Flandern ipotizzò che Marte era la Luna di un pianeta distrutto e Windsor e Patten ipotizzarono una cattura di Marte con la Terra in remote zone dello spazio interplanetario....

    Se vi interessa potrere visionarla e, se volete, massacrarla su www.pianetamarte.net.

    Vi segnalo che sto preparando un'esclusiva intervista con Patsy Nicolas Di Falco.

    Un caro saluto a tutti!

    Matteo Fagone

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  6. Ciao Matteo, grazie delle utili ed interessanti informazioni. Il passato è misterioso e, come un cerchio, si unisce al presente, altrettanto enigmatico.
    Leggerò volentieri l'intervista che pubblicherai.
    Ciao!

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