30 marzo, 2007

Che cosa sappiamo veramente?

Cosa arcana e stupenda oggi è la vita. (G. Leopardi)

Dopo tanti anni di ricerche e di studi eretici, ci dobbiamo chiedere a quali conclusioni siamo arrivati.

Le certezze, a dire il vero, sono poche e purtroppo tutte (o quasi) negative. Abbiamo capito che siamo stati scaraventati su questo pianeta-prigione, ma non sappiamo per quale motivo né con quale fine. Qualcuno afferma che la vita è una prova e la Terra una sorta di palestra in cui dimostrare le proprie capacità di sopportazione e di resistenza per essere poi ammessi in una dimensione migliore. Quello che non convince è, però, non la presenza del Male in questo universo, ma la dose eccessiva del Male, il suo assoluto predominio nelle grandi come nelle piccole cose.

Siamo consapevoli che nella vita tutto è difficile e che in questo carcere regna l’iniquità, ma non capiamo per quale ragione Dio (se esiste o è) permetta un siffatto numero di sofferenze inenarrabili e laceranti. Anche un attimo di dolore intensissimo può sembrare, anzi essere eterno. Quando un lutto ci colpisce o una sventura ci schianta, nessuna parola di saggezza può essere di conforto.

Che cosa sappiamo veramente? Sappiamo che viviamo in una realtà in cui tutto è il contrario di come dovrebbe essere: la scelleratezza è premiata come se fosse virtù, l’ignoranza è lodata e ritenuta cultura, la prepotenza è la norma. Sappiamo che l’historia è solo magistra mortis, che la scienza è poco più di un conato per tentare di comprendere le apparenze. Pure il sapere tradizionale e segreto è un labirinto in cui, alla fine, ci si perde.

In questo regno dell’assurdo, in questo mondo capovolto, irrazionale e folle, resta soltanto il lucido, disincantato sguardo di chi fissa il nulla.

9 commenti:

  1. Sempre più mi chiedo: questo labirinto ha un uscita? Che la risposta sia affermativa o negativa poco cambia, se non siamo in grado di raggiungerla.
    Ottimo post, come sempre.

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  2. Forse neanche con il filo di Arianna, troveremmo l'uscita. Ciao e grazie!

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  3. Ciao zret più leggo i tuoi post e più mi fai venire in mente il candomblè ,spero di non stressarti, ma ti voglio far sapere il mio punto di vista.
    Noi siamo su questo pianeta per pagare gli errori commessi nelle vite precedenti.La terra è un pianeta molto primitivo(basta pensare ha tutti gli orrori commessi dall'uomo quotidianamente)la maggior parte delle persone soffre ,anche i ricchi e i potenti.Quindi,sempre secondo il candomblè,noi bisogna comportarsi nel miglior modo possibile e fare del nostro meglio per aiutare chi ha bisogno.la cosa più bella però è che il candomblè non ti obbliga a fare questo perchè sono cose che t i devono venire da dentro,oltretutto lascia il libero arbitrio quindi una persona si può comportare come gli pare.Via ora ti saluto spero di non averti stressato ciao e buon fine settimana

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  4. Ciao Agostino, ti ringrazio per queste notizie. Si vede che sei una persona di grande umanità e schiettezza. Ciao!

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  5. Come ti riferivo stamattina, il firewall della Cina Rossa blocca questo blog, ma per ragioni tecniche e non perchè venga censurato. Ho provato con il vostro sito sciechmiche.org e passa stranamente suddetto grande firewall. Così i Cinesi possono leggerlo e farsi una cultura sull'argomento.

    Per venire all'argomento del post odierno, trovo perlomeno curiosa la frase del super-arci-pessimista e proto-nichilista Giacomo Leopardi che definisce la vita come 'stupenda'. Fin che la definisce arcana mi sta anche bene
    ( oddio, più che arcana, aggettivo che denota un che di affascinante e misterioso, io la definire enigmaticissima )ma quando fa seguire all'aggettivo 'arcana' l'aggettivo 'stupenda' non mi ci ritrovo più. A meno che Leopardi non scrivesse tale frase inserendola in un determinato contesto.
    Lasciamo cantare un inno alla vita a coloro che predicano dai pulpiti o che scrivono su rivistucole parrocchiali o magari ai giornalisti di 'Famiglia Cristiana'. Io avrei qualche dubbio in merito. Bisognerebbe provare a chiederlo a malati cronici, gravi ed incurabili per sentire come la pensano al riguardo. Oppure intervistare dall'aldilà coloro che hanno subito ingiustize e vessazioni di tutti i colori e che per tali motivi ci hanno pure rimesso le penne. O magari domandarlo ai milioni e milioni di persone che vivono lo spettro della fame e della sete. Il buon Dio ci ha risparmiato almeno per ora tali iatture e in ciò dovremmo senz'altro essergli grati.
    Quanto al significato dell'esistere temo sia meglio lasciar perdere ed affidare a ...Paolo Bonolis il compito di sciogliere l'enigma.

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  6. Ciao Paolo, credo che Leopardi intenda "stupenda" nel senso di sconcertante, inspiegabile. Secondo molti etimologisti, il verbo latino stupeo contiene una radice "stup" (si veda l'inglese to stumble, inciampare) che indica un inciampo, un ostacolo. In tal senso la vita è "stupenda".
    Ci rivolgeremo all'arguto e fine Bonolis per decifrare il mistero. Ciao Angelotta, non mi è facile vivere con distacco, ma ci proverò.

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  7. Grazie Oldleon, grazie infinite. Ciao!

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