30 luglio, 2008

Il falò della verità

Absit iniuria verbis


Andrea Pellizzari conduce l'abominevole programma Urban legends, trasmesso da una rete Mediawcnet. Pellizzari, nell'ambito del format, presenta alcune storie riunite in gruppi di tre, di cui due, pur essendo in linea di massima verosimili, sono leggende metropolitane, mentre una è, nonostante alcuni tratti che possono sembrare fantasiosi, realmente accaduta.

Recentemente, accostata alla vicenda di una povera mucca esplosa per aver mangiato fagioli (sic), sono stati ricostruiti, in modo molto superficiale e capzioso, i noti fatti di Canneto di Caronia, la località in provincia di Messina, dove negli anni passati divamparono numerosi e, all'apparenza, inspiegabili, incendi. E' assodato che i roghi, che bruciarono suppellettili, elettrodomestici, cavi etc. erano dovuti alla sperimentazioni di armi elettromagnetiche (Vedi Le microonde: arma contro la biosfera, 2008): nei paraggi di Canneto, infatti, sorge una base militare sottomarina, secondo Corrado Malanga gestita congiuntamente dai falsi avversari, Russi e Statunitensi.

E' evidente che la spiegazione riferita all'uso di sistemi elettrodinamici è l'unica plausibile: qualcuno chiamò in causa il diavolo, altri non meglio precisati fenomeni tellurici, altri accusarono degli incendi gli alieni, ormai prossimi ad una demonizzazione indiscriminata e strumentale (Vedi L'ipotesi monopolare come arma della sinarchia, 2007). Una commissione d'inchiesta creata dall'esecutivo aveva ipotizzato che, all'origine delle combustioni, fossero proprio degli esperimenti con l'uso di dispositivi tecnologici segreti. Era la verità che, però, recentemente è stata smentita.

La patetica trasmissione presentata dal Andrea (falbo) Pellizzari ha, invece, concluso in modo categorico (asinus ex cathedra) che gli incendi erano provocati da sommovimenti del sottosuolo(!). E' una colossale menzogna, una conclusione volta da un lato a rassicurare gli ingenui spettatori che le strane manifestazioni sono riconducibili ad arcinoti e normalissimi fenomeni naturali, dall'altro è un'affermazione tesa a scagionare i militari dalle loro responsabilità.

La televisione è più che una cattiva maestra: è una potente e nociva arma di distruzione della massa. La sciocca asserzione messa in bocca al Pellizzari non ha alcuna base scientifica, poiché non si comprende quale sia il nesso tra un sommovimento del suolo e lo scoppio di roghi né si spiega l'impossibilità di aprire, tramite il telecomando, veicoli con chiusura centralizzata (tipica interferenza elettromagnetica). Tuttavia il livello "scientifico" televisivo è quello di Superquark, un livello pari a zero, stante l'ignoranza assoluta, irredimibile e la malafede dei vari diabolici Angela, protesi del famigerato C.I.C.A.P., il Comitato italiano censori ammuffiti e pagliacci.

E' palese che la repellente trasmissione è inquadrabile nella solita agenda di censura di verità scomode, ora ridimensionate ora distorte ora negate, ma, in filigrana, si legge anche il recondito proposito di insinuare un po' alla volta il tema delle scie chimiche e di presentarle come un mito contemporaneo, dovuto alla fervida fantasia di qualche visionario, ingranditosi a dismisura, per mezzo del passaparola. Il problema delle chemtrails deve essere trasformato in una credenza popolare, ridicola ed inverosimile, additando i ricercatori ed i cittadini che denunciano il genocidio occulto, come mentecatti da esporre al pubblico ludibrio.

Sarà una bella soddisfazione, quando saranno messi alla gogna i bugiardi del sistema e tutti i loro reggimoccolo.


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9 commenti:

  1. Ciao!! Questo materiale televisivo da quattro soldi diffuso alle masse ha la stessa valenza di altra robaccia (come wikipedia); sono creati con lo stesso scopo: la normalizzazione (appiattimento) dei cervelli. E funziona, perchè poi la gente ne parla, ripetendo le stesse cose sentite senza un minimo di rielaborazione critica (non tutti per fortuna, ma molti).I sommovimenti del sottosuolo che fanno incendiare le cose: bisogna ammetterlo, fa "un pò" ridere. Chemtrails un passaparola? Sì, lo è, per fortuna; ma putroppo non ancora abbastanza dilagato, sennò a quest'ora qualcuno avrebbe già iniziato a pagarla cara - c'è sempre la speranza per il prossimo futuro...
    Un felice pomeriggio.

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  2. Nei giorni scorsi pensavo esattamente quello che hai scritto in questo post. Chi detiene il controllo dei media detiene un'arma assoluta, ben più potente delle armi di distruzione di massa.

    Come faceva notare Joseph Goebbels, non c'è alcun bisogno di cercare di convertire gli intellettuali. Questi non si convertiranno mai. Si deve innanzitutto se non esclusivamente fare leva sui grandi numeri, sugli uomini massa con argomenti convincenti,terra-terra poichè la gente non pensa più di tanto.
    Ergo la nostra battaglia è persa in partenza.

    Andrea Pelizzari si trova sulla stessa lunghezza d'onda di Roberto Pinotti. Non conosco il primo perchè guardo pochsissimo la tv, ma ci giurerei che entrambi sono pagati a piè di pagina dello stesso libro-paga.

    Auguri!

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  3. "gli incendi erano provocati da sommovimenti del sottosuolo..."

    Da geologo posso affermare con assoluta certezza che un "sommovimento" non produce tali fenomeni.
    Per quanto riguarda le altre teorie mi sembrano molto azzardate.

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  4. Paolo, non credo che esistano degli intellettuali oggidì né lo è quell'a. di Eco.

    Ginger, fichipedia non vale un fico secco, come osservi giustamente.

    Ciao

    Sarà stata la piccola fiammiferaia ad appicare gli incendi oppure Nerone.

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  5. Gg, come sei facondo e sagace! Hai studiato alla Sorbona? Voi disinformatori siete anche deturpatori della lingua italiana, dimostrando ignoranza a 360 gradi, come il vostro guru Cattivix.

    Le mie congratulazioni.

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  6. CICAP: "Comitato italiano censori ammuffiti e pagliacci" ... sigla più che appropriata Zret ... questa me la segno

    Un saluto e incoraggiamento.
    VibraVito.

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  7. Ciao Vibravito, sono stato ancora tenero.

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  8. Ha perso già in partenza chi si vende l'anima al diavolo.

    La brace arde già da tempo per costoro!

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