10 ottobre, 2008

Scultura di ghiaccio

V per Vendetta è un film del 2005 diretto da James Mc Teigue. L’opera è tratta dal fumetto omonimo scritto da Alan Moore ed illustrato da David Lloyd, adattato per il grande schermo dai fratelli Wachowski.

Ritengo che il film, come spesso avviene per molte produzioni di successo, non sia scevro di qualche ambiguità, come la celebrazione di Guy Fawkes, agente papista. Inoltre la violenza e la vendetta sono soprattutto espedienti narrativi per rendere l’intreccio avventuroso, nel movimento dalle ripetute analessi, ma il rischio è che qualcuno creda nell'uso della forza come ratio, anche se extrema ratio, contro il sistema. L'attacco al Parlamento, poi, è veramente discutibile, considerando che, pur con tutti i loro limiti, i parlamenti sono ormai l'unico baluardo, per quanto assai fragile, contro la tirannia.

Non mi soffermo sugli aspetti “profetici” della produzione che occorre, però, almeno menzionare: la raffigurazione di Londra, capitale di uno stato oppressivo fondato sulla menzogna e sul controllo, la diffusione di un’epidemia non per opera di fantomatici nemici esterni, ma in seguito ad una criminale azione del governo stesso che ha contaminato l’acqua potabile con un virus, la paura come strumento per soggiogare la popolazione.

Anche se forse mal incastonate, in V per vendetta scintillano delle vere gemme. Splendida gemma è il ritratto dell'eroe solitario, roso da un’infelicità irredimibile. La sua dramatis persona è l'essenza del personaggio, mentre l’anima esulcerata e nobile, ormai del tutto scissa dal corpo ustionato, si esprime attraverso una voce lontana ed amaramente ironica. Preziosi cammei sono anche il malinconico amore per la musica e l'eco quasi impercettibile di Dio.

“Dio è nella pioggia" è, a mio parere, la battuta per eccellenza di V per vendetta. Davvero Dio è nella pioggia che bruisce sui vetri, nelle gocce piante da un cielo insensibile e partecipe, nel freddo scroscio che purifica. Il ritmo della pioggia accompagna il ballo tra Evey ed il protagonista per fondersi nella melodia struggente di una canzone, sottofondo del sogno subito infranto, fra i cocci di un amore impossibile.

La nemesi del Fawkes redivivo, uscito da un inferno di fiamme, per rinascere nelle ceneri di un cupio dissolvi, spinto da un impulso distruttivo ed autodistruttivo, è il suggello di una disperazione assoluta.

Questa gelida disperazione, però, è stemperata dall'assurdo, irrazionale anelito ad una vita che sia finalmente umana.

Questa gigantesca disperazione è una scultura di ghiaccio in primavera. Ai primi tepori, cominciano a scivolare lacrime dagli occhi, dalle guance.

Solo in queste lacrime diafane, tremanti come stille di rugiada, può brillare la luce di una vera Speranza.

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2 commenti:

  1. Solo in queste lacrime diafane, tremanti, come stille di rugiada, può brillare la luce di una vera Speranza.


    Il Golem si sta sciogliendo fra le lacrime
    http://it.wikipedia.org/wiki/Golem

    Lacrime nella Pioggia
    Finale Blade Runner
    http://it.youtube.com/watch?v=xag7qB9kRvM

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  2. Ciao Timor, memorabile il film di Ridley Scott.

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