13 marzo, 2010

Comete

Comete, falariche che incendiano il buio. Il volto della notte è solcato da rughe scintillanti. La dolorosa bellezza del firmamento si accende di presaghe faville. Scivolano tra i golfi delle tenebre, spezzano il silenzio sidereo. Le comete, con strascichi d'argento, sfiorano i pianeti. In pulviscoli sulfurei recano morte e desolazione.

Il salso respiro del mare esala fra i peristili dei templi cadenti, orfani degli dei, mentre dense ombre sommergono i rocchi incrinati ed inceneriscono le braccia dei caprifichi. Si sfilacciano tra le biforcazioni dei fulmini scie di stelle consunte. Il sacerdote fissa il vuoto: negli occhi il riverbero di una serena disperazione.




APOCALISSI ALIENE: il libro

2 commenti:

  1. Perchè leopardianamente 'dolorosa' la bellezza del firmamento e non piuttosto 'gioiosa' e anche 'gloriosa'?
    Fatichiamo molto ad entrare nello sfolgorio della creazione ma il vero problema siamo noi e non quello che sta là fuori e che, al limite, fa parte di noi stessi.

    Le comete hanno grande imortanza nell'economia del nostro sistema solare. Ovviamente si tratta del rivestimento di esseri invisibli forse di natura arcontica ma talora arcangelica.

    Spesso portano guai ma non si deve considerare codesta come una costante.

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  2. Nel Medioevo ed in età moderna, le comete erano considerate foriere di sventure, non senza un qualche fondamento. E' vero, però, che in alcuni dipinti è "gioiosa" e radiosa la cometa della Natività.

    Mi viene in mente che in una pubblicità televisiva di una bevanda frizzante, la cometa è raffigurata al contrario. Le solite inversioni.

    Ciao e grazie.

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