30 marzo, 2010

Continuità e discontinuità nella fenomenologia ufologica

Nel numero 17 di "Fenix", il direttore Adriano Forgione dedica l'editoriale Siamo vittime di un inganno. Sveglia! alla fenomenologia ufologica. L'approccio al problema è accorto. Forgione scrive: "Durante la puntata speciale di Voyager del 15 febbraio scorso ho posto sul tavolo quella che è la mia visione del fenomeno U.F.O., riferendomi alla multidimensionalità... Le caratteristiche solide, le astronavi metalliche, le tracce al suolo, le strane interazioni che questo fenomeno presenta con gli esseri umani sia in caso di incontro ravvicinato singolo sia di gruppo o addirittura di massa, sembrano essere un inganno... Gli U.F.O. sembrano mutare nel corso della storia per assumere sembianze e caratteristiche assimilabili alla consapevolezza scientifica del periodo".

Sfiorai il tema delle forme relative agli U.F.O. che paiono adattarsi agli schemi percettivi e gnoseologici degli osservatori, oltre che al loro immaginario scientifico-tecnologico nell'articolo Percezione e realtà. Forse l'argomento più forte che depone a favore di questa tesi è l'insieme delle testimonianze raccolte da vari autori, tra cui l'intelligente Johannes Fiebag, a proposito delle navi aeree che verso la fine del XIX secolo furono avvistate negli Stati Uniti. Erano simili ad improbabili mongolfiere o a dirigibili con eliche, ali battenti e fari: soprattutto ricordavano le sbalorditive macchine volanti concepite dall'infrenabile fantasia di Jules Verne in un romanzo coevo come "Robur il Conquistatore". Veramente quelle airships parevano modellate sul modus percipiendi dei testimoni dell'epoca. Dopo l'ondata del 1897, non furono quasi mai più scorte (per quanto mi consta) aeronavi di quel genere: negli anni 40 del XX secolo si passò dai piatti volanti di Kenneth Arnold (in verità degli oggetti quasi a forma di rondine), agli U.F.O. campaniformi di Adamski, del caso "Amicizia" etc. sino alle navicelle dal profilo affilato di Meier, Lazar et al. per finire con l'invasione delle sfere "plasmatiche" di questi ultimi anni. Ho naturalmente semplificato, trascurando innumerevoli fogge degli O.V.N.I. avvistati o immortalati in istantanee e video. [1]

Davvero, come notò l'ottimo Fiebag, siamo al cospetto di un'Intelligenza che proietta immagini, manipola e controlla. E' un'Intelligenza i cui fini non sono chiari, ma che pare prendersi giuoco di un'umanità adusa a credere all'esteriorità, a fidarsi di sensi spesso fallaci. Osserva Forgione: "Sembra che la fonte del fenomeno si diverta a camuffarsi, interagendo con noi in modo subdolo ed ingannevole... Sono convinto che si tratta di intelligenze che sono sempre state qui, ma provenienti da una realtà parallela."

Il discorso si può estendere anche agli occupanti degli U.F.O.: un tempo si incontravano alieni "kaloi kai agathoi" o simili ad astronauti con tanto di tuta e casco, oggi, per lo più, esili creature macrocefale o sinistri Insettoidi.

Eppure, nonostante il caleidoscopio sempre cangiante delle apparizioni, pare che resti agglutinata alla causa formale una causa materiale, per dirla con Aristotele. Meglio, le forme non prescindono da un sinolo: già i graffiti preistorici contemplano un'iconografia di presunti oggetti volanti a forma di disco, di piatto, di globo etc. Si pensi, verbigrazia, alle opere rupestri studiate da Aime Michel.

Di là dal mascheramento dunque si intravede una seppur labile continuità formale che si cristallizza di solito nella forma del disco e del globo, forse perché, come ipotizzò Jung, il cerchio e la sfera sono archetipi solari e simboli di perfezione. Non di meno, tale Leit-motiv potrebbe essere l'indizio di uno "zoccolo duro" di tipo tecnologico (e sia pure di una tecnologia avveniristica) che trova in specifiche morfologie degli aspetti inerenti ai viaggi nello spazio (e nel tempo?).

Gli antichi Romani usarono il termine "clipeus" per designare ordigni di forma circolare, il vocabolo "trabes" per denotare i "moderni sigari": le scelte linguistiche tendono a confermare una costanza nelle manifestazioni.

Infine le caratteristiche somatiche del Grigio paiono un'altra invariante che accomuna, mutatis mutandis, l'antichità e l'età contemporanea, passando per il Medioevo. Insomma, in qualche caso è possibile che U.F.O. ed extraterrestri possiedano una natura “concreta” ed appaiano più o meno come sono.

Non è tutto miraggio quel che vola.


[1] Anche recentemente sono stati avvistati U.F.O. di tipo adamskiano.

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APOCALISSI ALIENE: il libro

11 commenti:

  1. che dire.. più ne so, meno ne capisco, nel senso che il produrre ipotesi tramite la concatenazione degli elementi, risulta una attività esponenziale, nella quale la verità, se davvero ci può essere, si perde nella confusione.
    L'unica certezza o probabilità che sembra delinearsi è proprio la confusione, cosa che, chi ha in mano le redini del gioco, sembra avere come vero obiettivo.

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  2. Sottoscrivo, W.B. Ad ogni modo, preferisco restare nel campo delle ipotesi che avventurarmi in dichiarazioni avventate, o peggio, apodittiche..

    La verità sugli extraterrestri e sugli esseri interdimensionali si trova a Roma, nella Biblioteca Vaticana. Di questo si può essere certi, ma chi potrà compulsare certi libri? E' una verità che è meglio sia sigillata, almeno per ora. Domani...

    Ciao e grazie.

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  3. P.s. W.B., nel congratularmi per gli articoli che pubblichi sul tuo blog, vorrei esprimerti il mio elogio per aver proposto l'editoriale di Pasolini sulla "cultura" di massa. Un pezzo profetico, incisivo ed attualissimo.

    Ciao

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  4. Il problema dello "zoccolo duro" del reale, nella fenomenologia ufologica come in quella quotidiana rimanda, a mio avviso, all'incompletezza di noi soggetti percipienti e, conseguentemente, delle nostre teorie gnoseologiche: il dualismo fa acqua da tutte le parti e al monismo manca un quid per poterlo comprendere pienamente senza diventare un confuso calderone (vedi teorie dell'uno ecc..). Pertanto credo sarebbe forse piu' opportuno seguire il monito nietzscheano secondo cui "il problema del valore e' piu' importante del problema della certezza". Cionostante, la presenza di un sinolo morfologico a-culturale e resistente alle nostre limitate facolta' percettive (penso al secondo Wittgenstein), ci consente di orientarci in questa nostra realta' tridimensionale ma, ahime', di non capirne il senso - "il senso del mondo deve essere fuori di esso" (primo W.). Certo e' che una declinazione culturale di determinati fenomeni 'borderline' (o comunque ai confini della quotidiana 'realta' percepita) e' altresi' innegabile, come avverrebbe addirittura nelle NDE. Consiglio al proposito il seguente articolo di Lamendola:

    http://www.nwo.it/altro_mondo.html

    Quanto alla famigerata Biblioteca Vaticana, c'e' chi pare abbia avuto accesso (parziale?) alle sue celate verita', mi riferisco all'ermafrodita Michela/e Mercenaro (oggi in guai giudiziari nonche' obliquamente connessa ad ambienti massonici) la quale ha anche fatto delle 'rivelazioni', che forse vale la pena di leggere:

    http://www.rivelazioni.com/persone/mercenaro/

    Sembrerebbe sempre piu' avvalorarsi - soprattutto dopo le recenti scoperte sul DNA e sul cosiddetto 'junk DNA', che di junk non ha proprio nulla! - l'ipotesi che il 'peccato originale' e la conseguente 'caduta' sia legata ad una limitazione biologica delle nostre potenzialita', anche se faccio fatica a comprenderne il motivo, senz'altro non puo' essere gnoseologico (come affermato sia a livello teologico che filosofico, penso a Severino..), semmai e' vero l'opposto.

    Scusandomi per la lunga divagazione ringrazio tutti i partecipanti.

    PS: Zret, potresti per favore spiegarmi cosa intendevi esattamente con quanto hai scritto qui sotto, scusa ma a volte ho bisogno dei sottotitoli! :)

    'un passo del Genesi meriterebbe di essere ponderato. Scrivo in maiuscolo la parola che è sintomatica, cruciale per comprendere: "Poi il Signore Iddio (Elohim) piantò un giardino in Eden... Iddio prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, affinché lo COLTIVASSE e custodisse."'

    Ho letto recentemente un agile saggio sull'anima, secondo l'autore il termine 'EDEN' in ebraico significherebbe "sfera temporale", il che implica pertanto che "l'umanita' fu incatenata in una prigione temporale", tuttavia in quest'ottica il serpente torna ad essere foriero di conoscenza negata..

    http://www.scribd.com/doc/25728559/ANIMA-Accorgersi-della-verita-nell-illusione-di-Michele-Perrotta

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  5. Rocco, il tuo coltissimo commento dimostra una volta di più, quanto l'Ufologia sia disciplina che, varcando angusti spazi, si è inoltrata in territori filosofici. Giustamente citi Wittgenstein e Nietzsche. Il secondo mette in luce la necessità, ma anche la soggettività dell'interpretazione, se ricordiamo il vero significato della "volontà di potenza" che non è smania di dominio, se non in letture superficiali e parziali, ma imposizione di interpretazione al mondo. Certo, così si resta confinati nel cerchio ermeneutico, mentre Wittgenstein addita uno quid di cui, però, si può solo tacere. Alla fine, o si indica un senso "esterno" o ci si accontenta di restare nel noto-ignoto cui si conferisce un valore vitale ed a-gnoseologico. Propendo per la risoluzione mistica di Wittgenstein.

    Circa la mia sibillina citazione biblica, evidenziando la parola COLTIVASSE, intendevo che è possibile che Elohim-YHWH avesse creato Adam affinché LAVORASSE, un po'come schiavo. Allora in "quest'ottica il serpente torna ad essere foriero" di libertà negata. Per carità, è solo un'ipotesi ed un tentativo di comprendere, non un'apologia di Enki, ma il testo biblico è pieno di stranezze e di enigmi.

    Grazie per la dotta dissertazione e e per le segnalazioni.

    Ciao

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  6. Zret, grazie a te per la sollecita risposta e le delucidazioni bibliche che mi paiono alquanto verosimili. Il suddetto autore traduce inoltre 'ADAM' con umanita' e 'EVA/AISHAH' con l'anima che viene cosi' donata all'umanita' in principio ermafrodita. Non conoscendo l'ebraico non so quanto filologicamente attendibile possa essere una tale traduzione, tuttavia e' senz'altro intrigante.

    Ciao e grazie

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  7. Rocco, alcuni teologi antichi, oltre a sostenere che i primi esseri creati da Elohim-YHWH erano ermafroditi, ritengono che Dio li creò due volte. E' la teoria della doppia creazione su cui ho trovato un saggio che devo, però, ancora leggere. Sì, Adam, (Rosso, sangue, terra rossatra i suoi significati probabili) simboleggia l'umanità. In particolare Adam Kadmon è l'umanità perfetta prima della caduta, ma da che cosa dipese la caduta? Circa l'anima, le concezioni bibliche poi interpretate nel Talmud, sono quanto mai varie e contraddittorie: si passa dal materialismo a visioni platoniche.

    Ciao e grazie.

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  8. Nell'Enuma Elish (epica della creazione Sumerica), si legge che Adamo ed Eva furono messi nell'Edin, o se si preferisce Eden, questo fu il primo tentativo di creare l'uomo sapiens, furono creati per lavorare ma i risultati non sono stati molto eclatanti, successivamente nell'Abzu (Africa meridionale) Ningishzidda (Nin.Gish.Zid.Da) figlio di En-KI e di Eresh.ki.gal, Nin.Gish.Zid.Da. e riconosciuto anche come Thot, in Egitto e come Ermete Trismegisto nell'antica Grecia, Chiamato anche come signore della vita, Nin.Gish.Zid.Da. era considerato (con l'aiuto di suo padre Enki), il creatore della vita, dopo i vari tentativi di creare un essere terrestre, ci riuscì, creando l'uomo sapiens sapiens fatto ad immagine e somiglianza degli dei, dal nome di Adapa e la sua controparte femminile Lili, ma non erano perfetti purtroppo nonostante gli accoppiamenti non riuscirono a procreare, finché Nin.Gish.Zid.Da, tolse dagli dei femminili un frammento di costola e lo inserì in Lili, e così fece per Adapa, tolse un frammento di costola negli dei maschi e lo inserì in Adapa, questi a sua volta (sempre dall'Enuma Elish) riuscirono a procreare, e dopo che caino fu esiliato nelle terre dell'est per la morte del fratello abele , nacque Set e tutta la discendenza degli umani, naturalmente questi furono incestuosi, non solo anche gli dei piacquero le femmine terrestri e così a detta degli dei Enliliti si consumò l'abominio, il primo a fare questa diserzione fu proprio un figlio di En-ki, "Marduck" dio per antonomasia della città di Babilonia.

    Per quello che riguarda "YHVH" detto anche dio vendicativo ed iroso si pensa faccia parte di uno dei figli minori di En-lil, (fratellastro di En-ki) "Adad Iskur" il famoso dio delle tempeste Ittita.

    Comunque non vi è dubbio alcuno che i terrestri (cioè noi) siano stati fatti per portare il giogo del lavoro nei campi e l'allevamento degli animali per servire gli dei (Anunnaki).

    La cacciata dall'Edin (paradiso terrestre, oleografia o meno che sia) è stata voluta dal dio del cielo En-lil, visto che l'uomo sapiens sapiens, non solo era ad immagine e somiglianza di dio, ma poteva anche fare delle scelte come il libero arbitrio, che libero arbitrio non lo è mai stato, noi siamo stati e siamo ancora degli schiavi, di altri terrestri "KAPO" che per grazia divina e di sangue sono più regali di noi, si pensa che il DNA più puro sia quello che è stato meno mischiato negli accoppiamenti e che sia rimasto fin dai tempi remoti in quello dei regnanti come ad esempio RH negativo o il sangue cosi detto blu di tipo O.

    Mi dispiace dilungarmi nel presentare, ma le mie letture sono piene di particolari che per renderle comprensibili, è inevitabile l'essere prolissi, va anche detto che prima del 200 dc. non vi era nessuna bibbia scritta (e che la biblioteca di Alessandria D'Egitto è andata distrutta molte volte l'ultima volta nella fine del periodo Tolemaico) e che forse gli scritti Sumerici decifrati da tavolette di argilla scritte in cuneiforme (Enuma Elish Epica della creazione), siano la fonte da dove è stata poi redatta la bibbia che noi tutti conosciamo.

    Cordialità, wlady

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  9. Wlady, il tuo contributo, giustapposto ad altri, ci mostra come sia arduo agganciare storia e teologia, biologia e metafisica, schiavitù e libertà. Ne scrivevo nel testo La frattura.

    Ho cominciato a leggere il saggio cui accennavo e già dalle prime pagine ho capito che gli autori del libro NON hanno capito quasi nulla: la doppia creazione biblica non c'entra con la previsione del peccato originale o con astrusi argomenti teologici, ma presumibilmente si giustifica, ricordando i vari tentativi genetici degli "dei".

    Ora, non intendo aderire in toto alla teoria dell'intervento esterno, ma credo che molti aspetti della storia umana vadano approfonditi e rivisti. Certo, siamo schiavi degli invisibili, ma forse non fummo creati per lavorare (non avevano forse le tecnologie per supplire al lavoro?), ma per essere usati come contenitori ed "alimentatori".

    Ho scritto tutto ciò ipotizzato che sia plausibile, almeno in parte, la teoria di cui sopra che non do per scontata, giacché la considero solo come un'ipotesi di lavoro.

    Ciao e grazie.

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  10. Caro Zret, la biblio vaticana sta diventando come l'area 51, un feticcio per ufologi e cospirazionisti. Quanto di segreto può trovarsi sul sacro colle, va' cercato incominciando con la sigla BI.SE.VA. (biblioteca segreta vaticana) e la si compara col BISCIONE simbolo di Mediolanum, Milano, midland. Non è un giochetto, ma chiavi di lettura che portano a codici che aprono porte nei caveau siti in banche svizzere. Quadrate sono le bandiere di Svizzera e di Città del Vaticano, e così discorrendo. Le famigerate biblioteche vaticane vanno bene come soggetti per dan Brown e per quel panzone di David Icke.
    Se ci presentiamo all'ufficio depositi di una banca di Lugano (LUG=DRAGO) e presentiamo il codex risultante dalle nostre ricerche, per esempio "San Michele Arcangelo e il Drago", il cortese dirigente o chiama la polizia (cosa probabile) o ci conduce in un salone old style e ci consegna plico...
    Fantasy?

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  11. Angelo, abbiamo imparato che i centri sono sempre un po' decentrati...

    Ciao e grazie.

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