24 novembre, 2013

Quando il totale è superiore alle parti che lo compongono


Lo spettro nella massa

La massa non è un insieme di individui: essa ospita un quid che la trascende. Già gli antichi romani solevano ripetere: “Il senato è una brutta bestia, anche se i senatori sono brave persone”. E’ così: nel momento in cui il singolo rinuncia alla sua identità irripetibile, subentra una forza più grande di lui. Il senso di appartenenza ad un gruppo defrauda il soggetto della sua volontà che è incanalata nella “volontà generale”.

Alcune pagine dei “Promessi sposi”, ancora prima dei classici studi ad opera di Le Bon, Reich e Canetti, ben illustrano la psicologia della folla preda di un impulso irrazionale che la trascina come una bufera fa roteare le foglie secche. All’interno della moltitudine sopravvive un drappello che è ancora in grado di agire secondo ragione, ma è una minoranza la cui voce è soverchiata dalle grida dei fanatici.

Per il potere è più facile manovrare la massa che l’individuo, poiché nella prima è inoculato una sorta di virus che, un po’ alla volta, prende possesso delle cellule all’interno dell’organismo. Oggigiorno la massa è soprattutto quella formata dai teledipendenti o, in generale, dai destinatari dell’”informazione” mainstream. Il cittadino medio è di norma più intelligente del fruitore omologato: costui, però, perde gran parte della sua capacità critica per accettare le versioni tranquillizzanti ammannite dai “giornalisti” di regime.

Per gli apparati è necessario trasformare i cittadini in un’unità indistinta dove alla facoltà di giudizio è sostituita la fede. E’ la fede nelle ricostruzioni e nelle esegesi che il sistema propina: che esse siano inverosimili o contraddittorie tra loro non importa. Ad esempio, il cittadino massificato crede che il debito pubblico possa essere ridotto dalle misure tra oculate e draconiane di un governo, pur sapendo che il disavanzo interno aumenta ogni volta in cui sono emessi titoli di stato che sono appunto titoli del debito. Ancora, colui crede che votare possa ancora influire sulla politica, pur essendo conscio che i “politici” sono semplici burattini inetti e corrotti. E’ qui evidente dunque un’altra incongruenza: il soggetto plagiato si affida a colui sul quale non fa alcun affidamento. E’ convinto che i maneggioni sono dediti solo ai loro loschi interessi, ma ritiene che le trame non esistano. E’ questa una concezione paradossale, una concezione che è inculcata attraverso la spersonalizzazione della persona. E’ anche uno stato di dissonanza cognitiva.

La “cultura” di massa è il risultato di un potente rito magico: si genera una specie di egregora, un parassita che domina il “corpaccio” per mutuare un’efficace metafora di Manzoni. L’opinione pubblica è controllata: essa pensa, si esprime ed agisce come guidata da un pilota automatico. Agisce una forza inconscia nella folla: il dittatore di turno si appella a quella forza, la evoca, la lusinga, la dirige. I grandi manipolatori estraggono dal sottosuolo umano gli istinti distruttivi, l’aggressività, l’ira repressa, le inclinazioni deteriori (thanatos) per conseguire obiettivi nefandi.

Ora è il demagogo a sedurre la ciurmaglia ora il gazzettiere ora l’”esperto”: suadenti, insistenti, essi inoculano le menzogne con il loro linguaggio stravolto dove la verità si tramuta in “complotto”, la stupidità assoluta della rivista “Focus” assurge a scienza, l’attitudine a vedere oltre è degradata a paranoia. Nel lessico rovesciato del servilismo “giornalistico” l’insulto e la distorsione assumono le sembianze dell’oggettività, ma l’idioletto invaso da vocaboli come “bufala”, “teoria”, “fantasia”, “leggenda metropolitana”... tradisce la perfetta ottusità dei manutengoli.

Il popolino ha bisogno di essere rassicurato, blandito. “Mi mentano pure, a condizione che la bugia sia idilliaca. Mi derubino di tutto, purché mi lascino il campionato di calcio. Avvelenino il cibo, ma che io possa fare incetta al supermercato di scatolame vario”.

La plebe oggi è paga delle briciole che le sono graziosamente elargite. Essa non protesta, non si ritira sull’Aventino, perché non ha coscienza che i suoi diritti sono calpestati.

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APOCALISSI ALIENE: il libro

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare

12 commenti:

  1. Non dimenticate che abbiamo bisogno di fondi per la realizzazione del primo documentario professionale sulla geoingegneria clandestina. C'è bisogno del Vostro piccolo contributo. Se 2000 persone versano 5 euro ciascuna, ce la possiamo fare. E' importante non perdere questa occasione!

    http://www.indiegogo.com/projects/sulle-scie-del-risveglio

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  2. Hai proprio ragione zret, purtroppo chi ci comanda applica di continuo il principio "panem et circenses", tanto caro agli imperatori romani, e finché la massa continua a dormire loro possono governare indisturbati...

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    1. Sì, è il solito sistema del "panem et circenses", con la differenza che oggi il pane scarseggia ed è causa di malattie come la celiachia. Il passato era preferibile.

      Ciao

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  3. Dal blog: http://www.sauberer-himmel.de/

    "IL FUTURO E' ORA!" Il documento della N.A.S.A. su questioni strategiche di guerra per il 2025:"

    "La N.A.S.A, è coinvolta con entrambi i piedi nel progetto scie chimiche, ha pubblicato un breve documento, per breve tempo, un documento davvero impressionante.

    Il documento è stato pubblicato per breve tempo nel 2001sul sito ufficiale della NASA e fu salvato da persone attente.

    Questo documento mostra quanto i tecnocrati possano essere indicati come "pazzi" o "folli", nel senso originario della parola di come noi e questo pianeta veniamo sottoposti ai loro esperimenti.

    Sia con armi a microonde, polvere intelligente, nanorobot o animali sintetici e piante ... Il futuro è ora! Il trans-umanesimo , ovvero la fusione dell'uomo con la macchina, sta già prendendo forma. Il consumatore medio non si è reso conto di nulla. Si beve la sua birra e guarda la sua partita di calcio alla TV.

    Articolo in lingua tedesca qui

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  4. Caro Zret, rimango in tema con il titolo del tuo post. Leggevo tempo fa un articolo che parlava di un libro intitolato "The wisdom of crowds"(La saggezza della folla). Nn ho ritrovato l'articolo, ma ricordando il titolo ho verificato che l'autore e' tale James Surowiecki. La tesi del libro e' che ogni individuo possiede una conoscenza limitata che pero', se aggregata nel modo giusto , si trasforma in intelligenza collettiva ed e' capace di imprese eccellenti. L'esempio riportato era quello dell'antropologo James Galton, nientemeno che uno dei primi e massimi teorici dell'eugenetica. All'inizio del 900 Galton si trovava ad una fiera agricola e assistette a una gara di valutazione nella quale individui normali e del settore (tipo macellai) cercavano di indovinare il peso di alcune bestie macellate. Galton osservo' il processo con l'intento di trarne un insegnamento sul comportamento che gli elettori avrebbero tenuto durante le imminenti elezioni. La sua osservazione era viziata in partenza dal presupposto che l'individuo medio era incompetente (per non dire indegno di esistere). Alla fine della competizione Galton fece la media delle 700 e passa previsioni sul peso, e rimase scioccato osservando che il peso medio cui era arrivata la massa dei partecipanti nel suo insieme era praticamente uguale a quello effettivo, impresa non riuscita neppure a chi avrebbe dovuto essere piu' competente. La sua conclusione fu che dietro l'individuo medio c'e' una competenza che neppure gli esperti possono eguagliare.
    Questa idea e' riflessa anche nelle procedure e nei protocolli di strutturazione dei processi decisionali e nella risoluzione dei conflitti cosi' come e' in uso nelle compagnie anglo-americane - chiunque ha familiarita' con la gestione del personale (HR, human resources, come e' attualmente definita) lo sa. Le prospettive di un gruppo eterogeneo sono piu' accurate di quelle di un gruppo di specialisti omogeneo. Se ne potrebbe ricavare una legge di massima, una nuova consapevolezza che comprenda e includa come beneficio la diversita'. Ma forse questo non e' nell'interesse dei signori della matrix.

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  5. Errata corridge: il padre dell'eugenetica e' Francis Galton e non James, che e' invece il nome di Surowiecki

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    1. Confesso che la forza che agisce nella moltitudine, in senso positivo o negativo, mi pare possedere qualcosa di recondito e di misterioso. Saranno i campi morfogenetici di Sheldrake? Sarà il fatto che la moltitudine è di per sé un'unità? Agisce una coscienza inconscia dietro? Questi fenomeni sono in qualche modo assimilabili a quelli studiati da Jung-Pauli? Se "il cuore umano è un gran guazzabuglio", che pensare del cuore della folla?

      Ciao

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  6. http://www.tarocchionline.net/reserved/figli_di_matrix2.htm

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